Gps li porta per errore nella favela, due romani feriti a Rio: presi a colpi di fucile

Gps li porta per errore nella favela, due romani feriti a Rio: presi a colpi di fucile
Gps li porta per errore nella favela, due romani feriti a Rio: presi a colpi di fucile
di Emiliano Bernardini
Domenica 16 Ottobre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 11:00
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A tradirli è stato il gps del navigatore. La strada più breve alle volte non è sempre quella più sicura. A scoprirlo sulla loro pelle sono stati cinque ragazzi italiani che da mesi si sono trasferiti in Brasile, a San Paolo, per studiare. Ora due di loro, Riccardo Cefis, 21 anni e Nicolò Desiato di 23, sono in ospedale, per fortuna non in pericolo di vita, dopo essere stati colpiti da alcuni proiettili sparati dalle sentinelle della favela Maré, una delle più pericolose del Brasile, dove erano finiti per sbaglio.  

I cinque ragazzi, in vacanza per qualche giorno a Rio de Janeiro, nella notte tra giovedì e venerdì avevano partecipato ad una festa su una barca. All’alba l’imbarcazione ha attraccato a Marina da Glória, dove i giovani hanno ripreso l’auto a noleggio per tornare a casa. I ragazzi però decidono di fermarsi per uno spuntino al McDonald’s in Avenida Brasil, vicino all’accesso Linha Amarela. Ma il fastfood si trova sulla corsia opposta rispetto a quella su cui viaggiano i cinque italiani. È a questo punto che entra in gioco il gps che indica loro di prendere la Linha Amarela fino a Fundão, dove fare marcia indietro e tornare così sulla Linha Amarela nella direzione corretta. I giovani sbagliano strada e finiscono su Rua Teixeira dove si trovano di fronte una barricata.

Più avanti, in via Flávia Farnense, c’è un altro blocco. La baraccopoli è infatti controllata da una gang specializzata in assalti a mano armata, traffico di droga e estorsione. È a questo punto che i banditi, pensando che l’auto fosse di un gruppo rivale sparano. 

Due colpi hanno colpito la parte posteriore dell’auto. Uno dei proiettili raggiunge il sedile posteriore e ferisce Nicolò al braccio sinistro e Riccardo al costato. Entrambi sono stati soccorsi e trasportati all’ospedale municipale Evando Freire di Rio De Janerio dove sono stati medicati. Nicolò, operato albraccio, è statopoi trasferito all’Ospedale Pró-cardiac, a Botafogo, nella Zona Sud. Fortunatamente nessuno dei due è in pericolo di vita. Informati immediatamente entrambe le famiglie che vivono a Roma. Nessuna conseguenza per gli altri tre ragazzi a bordo dell’auto: Edoardo Coli di 21 anni, Matteo Dal Zoppo di 23, e Sergio Battaglia di 24. Il caso è stato registrato presso la 37a DP (Ilha do Governador) e inoltrato all’Ufficio speciale per il sostegno turistico (Deat), che proseguirà con le indagini. Già ascoltati i cinque ragazzi e svolti gli esami balistici sull’auto. 

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«Il Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro informa che i cinque cittadini italiani vittime di un assalto a mano armata la notte scorsa a Rio de Janeiro sono fuori pericolo. Due di loro, feriti lievemente, hanno già ricevuto le cure mediche necessarie presso un ospedale locale», ha spiegato in una nota il Consolato generale di Rio de Janeiro, aggiungendo che «Un rappresentante del Consolato Generale si è recato immediatamente presso la struttura ospedaliera dove i due feriti sono assistiti” e che “Il Consolato Generale è in costante contatto con i familiari e le autorità locali per prestare la dovuta assistenza ai connazionali». 

A causa di informazioni errate del Gps, nel 2016 accadde lo stesso a due cugini italiani che si trovavano a Rio. Roberto Bardella di 52 anni e Rino Polato 59, che stavano attraversando l’America Latina in motocicletta. I due però entrarono per errore nella favela di Morro dos Prazeres, a Santa Teresa, e Roberto venne colpito alla testa e ad un braccio morendo sul colpo. Rino non venne ferito, ma rimase nelle mani dei malviventi per circa due ore. 

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