Blocco stipendi, il premier avverte le Forze dell'ordine: «Dai sindacati toni inaccettabili»

Blocco stipendi, il premier avverte le Forze dell'ordine: «Dai sindacati toni inaccettabili»
Venerdì 5 Settembre 2014, 13:31 - Ultimo agg. 6 Settembre, 07:52
3 Minuti di Lettura

Quell'espressione, sciopero generale, in bocca a poliziotti e militari, non l'hanno ancora mandata giù. Il premier Matteo Renzi, impegnato nel vertice Nato in Galles, anche oggi ha espresso tutta la sua irritazione. E i ministri interessati, Angelino Alfano e Roberta Pinotti, hanno criticato i toni «fuori luogo» usati ieri da sindacati delle forze dell'ordine e Cocer. Ma, al netto delle arrabbiature reciproche, si lavora a una soluzione che possa salvare gli uomini e le donne in uniforme dal quinto anno consecutivo di blocco salariale. Una richiesta giudicata peraltro legittima dai ministri dell'Interno e della Difesa.

Toccherà proprio ad Alfano e Pinotti, che oggi si sono sentiti telefonicamente, convincere Renzi ad arrivare a un'intesa che plachi il malcontento delle divise. Da parte sua, il premier, da Newport, in Galles, è stato duro. «Se il tono di chi protesta - ha scandito - è quello del confronto, ci saranno porte aperte», se il tono «è quello del ricatto, non lo accetteremo. Con questi toni c'è poco da discutere, fanno venire meno la volontà di trovare intese e fanno male a chi pattuglia le strade. Se pensano di discutere con i ricatti con uno sciopero proclamato anche da sigle non costituzionalmente autorizzate sbagliano interlocutore». Renzi ha quindi ricordato che «si era aperto un canale di discussione sugli scatti, si vedrà se sarà confermato».

«Sono legittime le richieste dei sindacati di Polizia» sullo sblocco dei tetti salariali, «ma i toni e modi usati ieri sono stati eccessivi. Sono convinto comunque che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo», ha detto il ministro dell'Interno nel corso di una conferenza stampa sul bilancio dell'esodo estivo.

«I protagonisti della sicurezza - ha spiegato Alfano - sono gli uomini e le donne in divisa. A loro dico che la sicurezza è una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero, specie in un momento delicatissimo sul fronte interno ed internazionale. Agli operatori di polizia è riconosciuta la specificità e noi lavoreremo perchè sia assicurata nei mesi prossimi».

Alfano ha specificato che «stiamo lavorando non per il rinnovo del contratto, che non è stato richiesto, ma per eliminare i blocchi salariali e speriamo che questo sforzo non venga complicato dai toni eccessivi del comunicato di ieri. Sono convinto che ci siano le condizioni per affrontare con serenità, da tutte le parti in causa, il problema e risolverlo».

Infine, il ministro ha promesso: «Incontreremo i rappresentanti sindacali delle forze di polizia» che protestano contro il mancato sblocco salariale e «già oggi vedrò al Viminale i vertici del corpo».

Anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha parlato a margine del premio giornalistico "Ilaria Alpi", ha auspicato un accordo: «Mi auguro che ci sia un margine di negoziato per poter venire incontro a queste richieste. Mi rendo conto della frustrazione di chi sta sulla strada e rischia la vita, mi rendo conto che sia molto peculiare il lavoro che viene fatto dalle forze di polizia: è tutta la nostra sicurezza che dipende da questo e mi auguro, pertanto che ci sia un margine di negoziato per poter venire incontro a queste richieste».

© RIPRODUZIONE RISERVATA