Coronavirus, fase 2: come ripartiremo, dallo sport libero ai trasporti: i cinema resteranno chiusi

Coronavirus, fase 2: libertà di jogging e ripartenza per fasce d’età
Coronavirus, fase 2: libertà di jogging e ripartenza per fasce d’età
di Diodato Pirone
Domenica 19 Aprile 2020, 13:36 - Ultimo agg. 20 Aprile, 07:30
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Ieri è stato liberato dal blocco delle attività un hobby importante per 1,2 milioni di italiani (fonte: Coldiretti) soprattutto in questo periodo di emergenza coronavirus, ovvero la coltivazione degli orti per consumo familiare.

L’annuncio della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova è l’unica - modesta - certezza sull’ormai famosa Fase Due che è diventata il più classico tormentone fatto di annunci, false indiscrezioni e frasi fatte.

 






La verità è che sulle riaperture si va con i piedi di piombo perché il numero dei nuovi contagiati si mantiene intorno a quota 3.500 al giorno concentrati soprattutto in Lombardia e in Piemonte. Numeri dimezzati rispetto ai 6.500 nuovi contagi del 21 marzo ma l’epidemia non è stata debellata al di là di alcune aree del Sud e delle Isole.

Dunque il barometro della lotta al Covid ieri ha riposizionato la sua lancetta sulla scritta “prudenza”. Pertanto il grosso delle riaperture slitterà a dopo il 4 maggio. Nel frattempo si continuerà su un sentiero stretto fatto di tanto smart working e qualche linea di montaggio riavviata mentre le regole per le famiglie forse saranno allentate per fasce d’età, mantenendo rigidamente a casa gli over 70.

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Va letto come un auspicio anche l’annuncio della disponibilità del sottosegretario alla Sanità, Pierpaolo Sileri, a riaprire i parchi per consentire a chi vuol fare un po’ di sport di tornare a correre. Ovviamente sempre ed esclusivamente da soli.

Per il resto, i titolari delle tantissime attività legate al commercio e agli spettacoli devono rassegnarsi ad aspettare: il gioco delle date di riapertura per ora non è altro che un gioco crudele. Non a caso anche dall’estero arrivano segnali di prudenza con la Spagna che dopo aver riaperto qualcosa ieri ha deciso di tenere chiuso il grosso fino all’11 maggio.

Lo sport all’aperto (jogging compreso) dovrebbe essere consentito anche lontano da casa a partire dal 4 maggio. «Dobbiamo dare maggiore libertà di movimento ai cittadini e la soluzione possibile è questa considerando anche il senso di responsabilità delle persone», ha detto ieri il sottosegretario Pierpaolo Sileri. Potrebbe esserci anche, come anticipato agli sportivi dal ministro Vincenzo Spadafora, il via libera agli allenamenti individuali degli atleti.

Sono ormai molte le aziende manifatturiere che hanno ripreso il lavoro affiancando quelle del settore alimentare, della farmaceutica e della sicurezza (nonché i fornitori di contenitori plastici delle loro catene di fornitura) che non hanno mai chiuso. Nella grande maggioranza di casi si tratta di una ripresa a bassa intensità con produzione ai minimi assicurata solo da parte del personale. Da domani altre grandi aziende potranno ripartire in base ai rispettivi codici Ateco.
 
 

Sulla base dell’ultimo Dcpm del governo Conte le librerie possono già tornare ad ospitare clienti. In realtà però i centri di vendita dei libri che hanno riaperto si contano sulle dita. Lombardia, Piemonte e Campania hanno deciso di lasciarle chiuse. Nel Lazio dovrebbero riprendere l’attività da domani dopo un periodo necessario alla sanificazione degli ambienti. Il Dcpm permetteva anche la riapertura dei negozi per bambini e delle attività di cura dei boschi.

Se i contagi diminuiranno sensibilmente nei prossimi giorni (ieri sono stati quasi 3.500, per quasi la metà in Lombardia e Piemonte) è possibile che a maggio la rete commerciale venga riaperta. E’ probabile che anche queste aperture saranno estremamente graduali, forse a partire dalle Regioni che registrano il minor numero di contagi. Le riaperture potranno avvenire solo con condizioni di sicurezza: mascherine; sanificazione degli ambienti; ingressi scaglionati.
 

Bar e ristoranti sono tra i più colpiti dall’emergenza Covid 19. Difficile definire i tempi della riapertura che in ogni caso non potrà che essere parziale e con regole che metteranno a dura prova gli equilibri economici delle tante aziende del settore. Fino al vaccino, infatti (o all’individuazione di una cura adeguata) sarà necessario evitare che i clienti siano a meno di un metro l’uno dall’altro. Questo significa che i bar, quando riapriranno, non potranno servire al bancone e che i ristoranti non potranno servire tutti i coperti di cui dispongono attualmente.

Per cinema e teatri si preannuncia una riapertura a lungo termine. C’è chi parla addirittura di gennaio 2021 poiché tutto dipende dalla rapidità della soppressione dell’epidemia. In ogni caso per tutte le attività economiche legate agli spettacoli, anche all’aperto, occorrerà disegnare regole di riapertura molto dettagliate e severe: la vendita dei biglietti sarà con ogni probabilità interamente spostata sull’on line per evitare file e i posti a sedere potrebbero venire dimezzati.

Da ieri è consentita la cura e la manutenzione di orti e terreni privati. Le nuove norme (si trovano sulle Faq, le domande frequenti, sul sito del governo.it) consentono a singole persone di spostarsi per raggiungere gli orti, anche se in Comuni diversi da quello di residenza. Occorre sempre portare con sé l’autocertificazione con la quale si dichiara di gestire l’orto e si specifica il percorso per raggiungerlo. Resta il divieto di spostarsi in altro Comune per la cura di giardini e orti di seconde case.

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I trasporti pubblici non hanno mai chiuso ma sono stati molto ridimensionati a causa del crollo della domanda. La loro riapertura sarà cruciale per una corretta attuazione della Fase Due, cioè della fase di convivenza con il virus di chi dovrà andare al lavoro. E’ evidente infatti che nonostante la riduzione dei passeggeri dovuta al massiccio uso dello smart working, autobus e treni dovranno viaggiare con poche persone qualcuno dovrà controllare che abbiano tutti le mascherine.

Con il Coronavirus in circolazione le palestre sono fra i luoghi più pericolosi del pianeta. In attesa che si trovi un rimedio anti-Covid, oppure che queste strutture siano autorizzate ad utilizzare strumenti di sanificazione permanente, occorrerà trovare un modus vivendi per consentire alle persone di effettuare attività sportive. Sarà inevitabile mantenere il distanziamento e dunque saranno favorite lezioni individuali o per piccoli gruppi.

Non è ancora tempo di fissare la riapertura di campionati e men che meno degli stadi.
La buona notizia di ieri è che il governo sta valutando la possibilità di far riprendere, non è ancora chiaro quando, gli allenamenti degli atleti. Quando sarà dato il via libera, comunque, anche gli allenamenti si svolgeranno secondo le nuove regole di sicurezza collettiva e dunque con il distanziamento fra gli individui. E’ possibile che per un periodo gli incontri sportivi si dvolgabo a porte chiuse. 

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