Emanuela Orlandi, ok del Senato a Commissione d'inchiesta. Il fratello: «Più speranza in questa che in indagini»

Dopo 40 anni si prova a far luce sulla scomparsa delle due (allora) quindicenni. L'avvocato Laura Sgrò: «Non era scontato che sarebbe partita, ora aspettiamo di vedere chi la presiederà»

Emanuela Orlandi, via libera del Senato alla commissione d'inchiesta. Pietro Orlandi: «Speriamo più in questa commissione che nella procura o nell'indagine vaticana»
Emanuela Orlandi, via libera del Senato alla commissione d'inchiesta. Pietro Orlandi: «Speriamo più in questa commissione che nella procura o nell'indagine vaticana»
di Riccardo Palmi
Giovedì 9 Novembre 2023, 16:08 - Ultimo agg. 20:37
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Con il voto del Senato, arriva il via libera definitivo alla Commissione d'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. «Speriamo più in questa Commissione che nell'indagine della Procura o in quella vaticana», le parole al Messaggero di Pietro Orlandi (presente in Aula) subito dopo il voto.

Emanuela Orlandi, la famiglia chiede i documenti in possesso dei Servizi (coperti da segreto)

«Siamo contenti, non era scontato che sarebbe partita, adesso attendiamo di sapere chi la presiederà», aggiunge Laura Sgrò, la legale che da anni segue la famiglia Orlandi. Dopo 40 anni dalla scomparsa delle due (allora) quindicenni, il Parlamento punta così a far luce su questi casi irrisolti. La commissione sarà composta da 20 deputati e 20 senatori: dovrebbe partire quest’anno per poi rimanere in carica fino alla fine della legislatura.

Potrà acquisire documenti, interrogare testimoni, visionare atti secretati, e disporrà di una dotazione di 50mila euro all’anno (divisa tra i due rami del Parlamento).

Il dibattito

Il voto del Senato è stato accolto da un lungo applauso dell'Aula. Nel dibattito precedente, era intervenuto il senatore Pier Ferdinando Casini, dichiarando la sua astensione («per rispetto del dolore alle famiglie»). L'ex presidente della Camera ha chiesto alla Commissione di seguire «non sollecitazioni esterne, giornalistiche e dei talk show», ma «il rigore» e di non interferire «con indagini giudiziarie in corso, proprio per il rispetto nei confronti della magistratura». Nel ribadire la non opposizione del suo partito, Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha detto: «Cerchiamo la verità, non il teatrino», chiedendo di non replicare quanto visto «in alcune trasmissioni tv», e aggiungendo: «Noi rispettiamo le famiglie, ma la Commissione di inchiesta non deve essere luogo di aggressione ai santi, dove poi però non si debba parlare di altri». Per Susanna Campione (FdI) invece lo Stato deve «portare luce» e deve farlo «con ogni mezzo, compresa l'istituzione di una commissione d'inchiesta che ci riporti indietro raccogliendo tutti i dati e selezionando quelli utili alla ricerca della verità. Lo dobbiamo al nostro Paese, alla famiglia Orlandi, alla famiglia Gregori e anche a tutti noi».

Secondo Simona Malpezzi del Pd, l'obiettivo della Commissione è provare a togliere «tutto quello che c'è stato in quarant'anni di depistaggi, di ricostruzioni a volte fantasiose, di mitomani che si sono sovrapposti o hanno provato a cancellare qualsivoglia percorso che potesse portare alla verità». Non si fa illusioni Ivan Scalfarotto (Italia viva): «Temo che scovare nuovi elementi sarà un lavoro assai difficile, un compito impegnativo, perchè sono oggettivamente passati 40 anni». Per Alessandra Maiorino (M5s), è uno sforzo dovuto «al Paese intero».

Emanuela Orlandi scomparsa a Roma all'età di 15 anni il 22 giugno del 1983

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