Osservatorio Quirinale, Mattarella chiude da record in Rete e Berlusconi domina online

Osservatorio Quirinale, Mattarella chiude da record in Rete e Berlusconi domina online
di Domenico Giordano
Sabato 22 Gennaio 2022, 16:41 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 07:57
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Il settennato di Sergio Mattarella si chiude con un anno digitale da record. Il presidente della Repubblica infatti si porta via dal Quirinale una vagonata di menzioni, poco sotto le 71 mila citazioni, ma soprattutto si congeda dagli italiani con un mood positivo al 45%.

Negli ultimi dodici mesi la quota dell’engagement – che misura la capacità di coinvolgimento degli utenti della Rete che si relaziona con la chiave di ricerca “Sergio Mattarella”, associata alla declinazione “presidente” - si è mantenuta sulla costante media di 1 milione, per raggiungere il proprio picco di oltre 4 milioni solo una volta, lo scorso luglio.

Come in passate occasioni gli italiani, anche online evidentemente, riscoprono l’orgoglio delle radici e dell’appartenenza a una storia comune solo di fronte a grandi appuntamenti sportivi. Il nostro sentire comune riesce a far prevalere l’effetto “rally around the flag” quando c’è di mezzo un Mondiale o un Europeo, possibilmente di calcio, così nella notte vittoriosa di Londra che ha riportato la nazionale sul tetto d’Europa, Sergio Mattarella incassa il suo record di coinvolgimento degli utenti, molto di più del canonico appuntamento di fine d’anno con il discorso a reti e piattaforme unificate.

Lunedì prossimo ci sarà la prima chiama per la scelta del successore, ma in questa lunga vigilia elettorale che ci separa dalla prima votazione quirinalizia senza il catafalco - che su Google Trends fa segnare il valore massima di ricerca domenica 16 gennaio, associandolo alla query “etimologia” – è possibile fissare almeno cinque punti che hanno segnato questa settimana.

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Innanzi tutto, è indiscutibile la centralità riconquistata online da Silvio Berlusconi, tant’è che a prescindere dal mood della Rete ha lungamente dominato le classifiche delle menzioni e dell’engagement.

Quindi chapeau al leader di Forza Italia. Non era semplice scalzare i mostri sacri dei social, Salvini e la Meloni in testa, ma l’operazione marginalizzazione è riuscita pienamente.

In secondo luogo, il prolungato silenzio dei leader politici – nel pubblicare post con la keyword principale “Quirinale” - ha concesso alle “seconde fila” spazi e occasioni di visibilità che in altri tempi difficilmente avrebbero ottenuto. Terzo elemento da sottolineare, in questo rumoroso silenzio dei social leader, riguarda il predominio del dibattito social da parte dei parlamentari, nonché “grandi elettori” del Movimento Cinque Stelle – Angela Raffa su tutti - che si sono esercitati lungamente nel tiro a piccione proprio contro Silvio Berlusconi, a dispetto degli altri esponenti politici, da Fratelli d’Italia alla Lega, che invece per la maggior parte hanno evitato l’argomento spinoso del “Qurinale”.

Quarto, se da un lato Facebook è stata la piattaforma che ha ospitato il maggior volume di parlato sul tema, Twitter ha dimostrato di essere la piattaforma che ha generato la fetta di parlato più coerente.

Infine, è curioso notare come anche Radio Maria si è lanciata nel dibattito online sul futuro Presidente della Repubblica, postando su Facebook la propria speranza che il successore di Mattarella possa essere finalmente una donna.

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