Manovra, tasse in aumento e meno investimenti: i rischi in agguato con le nuove misure

Manovra, tasse in aumento e meno investimenti: i rischi in agguato con le nuove misure
di Luca Cifoni
Martedì 28 Ottobre 2014, 05:47 - Ultimo agg. 09:34
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Una mancata riduzione di imposte, che però era stata pianificata solo sulla carta; un possibile ulteriore aumento delle accise sui carburanti; un piccolo taglio delle risorse nazionali destinate al cofinanziamento dei fondi europei, dunque degli investimenti. Sono questi gli effetti concreti delle misure annunciate dal ministro Padoan all'Unione europea, con l'obiettivo di attuare una maggiore riduzione del deficit strutturale.



Dunque per volontà dell'esecutivo i numeri della manovra cambiano ancor prima dell'avvio dell'esame alla Camera. Come specificato nella stessa lettera partita da Via Venti Settembre, di queste modifiche si prenderà formalmente atto in una nuova versione del Documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles ed anche della nota di aggiornamento del Documento economico e finanziario (Def) già votata in Parlamento (potrebbe essere approntata una relazione correttiva). Per quanto riguarda le singole misure saranno invece corrette con tutta probabilità durante il passaggio a Montecitorio.



LA DOTE DI RISERVA

Il fondo per la riduzione del carico fiscale menzionato nella missiva di Padoan è quello istituito con la precedente legge di Stabilità e destinato a raccogliere anche i proventi della lotta all'evasione. In questo capitolo sono stati fatti confluire 3,3 miliardi che sostanzialmente corrispondono a quelli a cui avevano fatto riferimento Renzi e Padoan già lo scorso 15 ottobre, parlando di una dote di riserva al servizio della trattativa con Bruxelles. Insomma le possibilità che questi soldi fossero effettivamente usati per ridurre il prelievo fiscale erano molto basse fin dall'inizio.



Sempre dal lato delle entrate, il ministro dell'Economia ha annunciato di voler ulteriormente ampliare il ricorso all'inversione contabile (reverse charge) quale strumento per combattere l'evasione dell'Iva. Con questo meccanismo nelle transazioni tra soggetti Iva (esclusi quindi i consumatori finali) il versamento dell'imposta viene posto a carico dell'acquirente invece che del venditore. Nel testo originario della legge di stabilità il reverse charge è stato introdotto per il settore energetico e per quello delle pulizie, e ampliato per le costruzioni; ora si applicherebbe anche al commercio al dettaglio. Siccome però misure di questo tipo sono condizionate al via libera della stessa Unione europea è prevista la consueta clausola di salvaguardia sotto forma di eventuale aumento di accise, presumibilmente relative a benzina e gasolio.



Infine c'è una riduzione di investimenti per 500 milioni: concretamente si tratta di spese relative al cofinanziamento di fondi europei, che le Regioni potevano escludere dai vincoli del Patto di stabilità interno. Ora questa possibilità, appena introdotta con l'articolo 36 della legge di Stabilità, verrà meno.



IL NUOVO QUADRO

Complessivamente l'importo del maggior deficit 2015 generato dalla manovra dovrebbe scendere da 10,4 a 5,9 miliardi: questa insomma è l'entità della quota finanziata in disavanzo. Il deficit, in base ai valori tendenziali della nota di aggiornamento al Def, si assesterebbe a 42,7 miliardi ovvero il 2,6 per cento del Pil. Aumenta dunque il margine di sicurezza rispetto alla soglia del 3 per cento, mentre nella versione originaria della manovra si arrivava al 2,9.