Covid, Eris in Italia: è la seconda variante più diffusa al mondo. Dalla voce rauca agli starnuti: i sintomi (senza febbre)​

La nuova variante Eg.5 è diventata in pochissimo tempo la seconda più diffusa al mondo e circola anche in Italia.

Covid, Eris è in Italia: è la seconda variante più diffusa al mondo. Dalla voce rauca agli starnuti: i sintomi (e non c'è la febbre)
Covid, Eris è in Italia: è la seconda variante più diffusa al mondo. Dalla voce rauca agli starnuti: i sintomi (e non c'è la febbre)​
di Mario Landi
Martedì 8 Agosto 2023, 18:57 - Ultimo agg. 11 Agosto, 12:39
5 Minuti di Lettura

Covid, la nuova variante Eris è in Italia ed è diventata in pochissimo tempo la seconda più diffusa al mondo. Il pool di esperti internazionali che monitora le varianti di Sars-Cov-2, dando un nome - piuttosto evocativo - a quelle principali, l'ha subito ribattezzata Eris, come il pianeta nano scoperto nel 2003, uno dei più grandi conosciuti nel nostro sistema solare, chiamato così in onore dell'antica dea greca della discordia. In particolare, a richiamare l'attenzione degli esperti è la sottovariante Eg.5.1, in aumento nel Regno Unito, dove - secondo il Daily Mail - rappresenta circa l'11,8% dei casi di Covid-19, ma anche negli Usa, dove ha preso il sopravvento sulle altre e la circolazione del virus è in crescita.

 

La variante Eris 

«Sembra che parleremo un bel pò di Eg.5.1 in quanto sta aumentando in modo significativo in molti luoghi.

Per facilitare la comunicazione, useremo il soprannome ' Eris' per Eg.5.1», annunciava su Twitter Ryan Gregory, professore al Dipartimento di biologia dell'Università di Guelph (Ontario), uno degli scienziati più attivi sul fronte delle varianti, autore del soprannome 'Kraken' per la sottovariante Omicron Xbb.1.5, dal mitologico mostro marino con lunghi tentacoli. «Il fatto che sia stata rinominata Eris - precisa il biologo parlando di Eg.5.1 - non significa che ci aspettiamo che da sola causi un'ondata» di Covid-19. Ma Eris è già 'sorvegliata specialè. I 'tracciatorì di varianti stanno monitorando attentamente Eg.5.1 visto che si è diffusa rapidamente in diversi Paesi, presenta un vantaggio di crescita rispetto ad altri lignaggi circolanti, è immuno-evasiva ed è ancora da valutare se provochi casi clinicamente più gravi.

 

I sintomi

Secondo gli ultimi dati dello Zoe Health Study, il progetto attraverso cui si possono segnalare i segni clinici di Covid sperimentati dopo il contagio, i sintomi più comuni della variante Eris sono simili a quelli riportati per le ultime varianti di Omicron, anche se la frequenza di alcuni sembra variare. I sintomi più comuni sono:

- Mal di gola
- Naso che cola
- Naso chiuso
- Starnuti
- Tosse secca
- Mal di testa
- Tosse grassa
- Voce rauca
- Dolori muscolari e articolari
- Alterazioni del senso dell’olfatto

 

Tra questi dieci sintomi non è presente la febbre che, da quando le diverse sotto-varianti di Omicron hanno cominciato a circolare, è un segno di infezione molto meno frequente, così come la mancanza di respiro e la perdita dell’olfatto (anosmia).

Covid e influenza

«Io credo che dovremmo tener conto dei rialzi attesi di Covid e poi della problematica che si porrà nel prossimo autunno di fronte a più sintomatologie respiratorie e all'influenza che ci aspettiamo come sempre in arrivo» nella stagione fredda. «C'è quindi un'esigenza di attenzione. Ben venga la liberalizzazione e la decisione di non prevedere più l'isolamento obbligatorio» per le persone positive a Sars-CoV-2, «ma sarebbe necessaria da parte del Governo una segnalazione, un richiamo alla responsabilità per tutte le malattie infettive respiratorie, a cominciare dalla classica influenza». È la visione del virologo Fabrizio Pregliasco, che ritiene importante non azzerare l'attenzione nei confronti del virus. L'esperto guarda alla tendenza che si sta affermando tra gli esperti su Twitter - che con l'hastag #CovidisNotOver esprimono preoccupazione per l'avanzata di nuove varianti Sars-CoV-2, come EG.5 (battezzata Eris), che sta portando ad un aumento dei positivi.

 

Cosa fare se positivi?

Il consiglio dei ministri ha abrogato la disciplina relativa alle misure l'isolamento per le persone risultate positive al Covid e il regime di autosorveglianza per i contatti stretti con soggetti confermati positivi. La decisione, relativa alle disposizioni per il contenimento della diffusione dell'epidemia, è stata formalizzata nella seduta di ieri sera. «Resta fermo in ogni caso - si evidenzia nel relativo comunicato - il potere del ministro della Salute di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica».

 

Eris è più pericolosa?

Secondo uno studio italiano no. L'ultima variante Covid non è infatti «più pericolosa» delle altre mutazioni del virus fin qui analizzate e «sebbene abbia mostrato una prevalenza crescente, come evidenziato dall'Oms, le analisi ci dicono che ha una virulenza inferiore rispetto ad altre varianti di Omicron». Lo evidenzia uno studio italiano su Eg.5, che sarà pubblicato sul 'Journal of Medical Biology'. La ricerca, una delle prime a livello internazionale ad indagare su EG.5, porta la firma di Fabio Scarpa, dell'Università di Sassari; Stefano Pascarella dell'Università Sapienza di Roma, e di Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA