Roma, Centocelle, rifiuti interrati. «Mai stata fatta la bonifica»

Degrado e rifiuti Parco di Centocelle
Degrado e rifiuti Parco di Centocelle
di Laura Bogliolo
Domenica 23 Febbraio 2020, 21:40
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Mille giorni vissuti con i rifiuti tossici accanto in una zona assimilabile per inquinamento alla terra dei fuochi in Campania. Mezzo milione di euro stanziati e non ancora utilizzati, un bando mai scritto e quindi mai partito. Il secondo parco archeologico della Capitale dopo il Foro Romano, aspetta da febbraio del 2017 un’opera di bonifica da parte del Comune, così come aveva stabilito la sindaca Virginia Raggi in un’ordinanza. E invece i rifiuti che erano stati interrati dove sorgeva il campo nomadi Casilino 900 sgomberato nel 2010, sono ancora nel parco di Centocelle. Il 4 gennaio del 2017 l’immondizia presente nell’ex tunnel tracciato nel 1941 iniziò a prendere fuoco. «Autocombustione chimica» fu il verdetto dei vigili del fuoco che per 45 giorni consecutivi provarono a spegnere le fiamme. Più di un mese con i fumi tossici dentro casa, così hanno vissuto i romani che abitano accanto ai 120 ettari di verde sottoposti a vincoli archeologici e paesaggistici
 
Da gennaio del 2017 si è proceduto allo smottamento dei rifiuti: le ruspe hanno tirato fuori l’immondizia che continuava a bruciare. Secondo l’ordinanza di Raggi, si doveva procedere alla caratterizzazione dell’immondizia (analisi per verificare la tipologia dell’immondizia e quindi scegliere la discarica dove portarla) e infine alla bonifica, che invece si aspetta da tre anni. «Il Comune ha fatto un’infinità di commissioni sul tema, ma la bonifica non è stata fatta, la situazione è gravissima, c’è una bomba ecologica a orologeria - dice Cristiana Trizzino del comitato Pac Libero - vogliamo la bonifica del canalone, la delocalizzazione degli autodemolitori regolari e lo sgombero di quelli abusivi». Nel parco le aree pericolose sono due: il tunnel scavato nel Ventennio e la vallata dietro i rottamatori. «Sono una bomba ecologica» dicono dal Pac. Ed è stato il Campidoglio l’altro giorno ad ammettere la grave situazione presente nel parco di Centocelle. «La situazione di inquinamento diffuso è una condizione assimilabile a quella che c’è in Campania». Ad affermarlo è stata Laura D’Aprile, ingegnere a capo della direzione Rifiuti capitolina, durante la seduta congiunta di lunedì delle commissioni Cultura e Ambiente del Campidoglio. «Cnr e Arpa Lazio - ha detto - su incarico della direzione rifiuti, hanno svolto indagini ambientali con il supporto della polizia locale» e quindi «gli interventi» inerenti al secondo stralcio di lavori per la messa in sicurezza e bonifica dell’area «devono essere calibrati su effettivi rischi sanitari e ambientali». 
 
Il parco è ancora preda di roghi tossici sprigionati da chi brucia per ricavare rame o da chi “smaltisce” in modo irregolari i rifiuti. Nel parco ci sono addirittura slot machine rubate. «Il Comune pensa alla musealizzazione del parco quando l’area è ancora piena di rifiuti» denuncia Alessandro Moriconi, ex consigliere del V Municipio. Nel dicembre del 2018 il Comune annunciò lo stanziamento di 500 mila euro per la bonifica che non è ancora stata fatta. La Direzione Rifiuti ha fatto sapere che c’è la volontà di procedere al più presto alla messa in sicurezza. D’Aprile ascoltata in commissione ha spiegato: «Quello che è dentro il canalone ed è combusto, è materiale che Ama non può prendere e deve essere oggetto di un intervento specialistico per cui serve una procedura di evidenza pubblica estremamente specialistica e complessa». Il 31 ottobre del 2019 il Comune ha stilato una convenzione quadro con il Provveditorato per le opere pubbliche dell’Italia centrale come stazione appaltante. I 500 mila euro per la bonifica ci sono ancora: sono risorse inserite nel piano 2020-2022 e si attende l’assestamento di bilancio per l’approvazione definitiva. Solo allora il Provveditorato opere pubbliche potrà fare il bando. 

La gara, dopo tre anni, non è stata ancora indetta quindi si dovrà attendere ancora molti mesi, probabilmente un anno, prima che il parco sia oggetto della tanto attesa bonifica. 
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