LA MISURA
Gli esperti dello Spallanzani sono convinti che il picco di contagi arriverà a metà novembre. Con la curva che potrebbe schizzare ancora di più verso l’alto, quando inizierà l’influenza di stagione. Anche per questo la Regione deve correre ai ripari: da qui la decisione di fare obbligatoriamente a tutti gli over 65 almeno un tampone al mese.
Covid, i contagi frenano: l'incremento giornaliero sta rallentando
PIÙ TAMPONI E PIÙ CASI
Ieri tra Roma e Lazio sono aumentati i tamponi, 26mila, ma anche i positivi (2.432 e 223 in più), i decessi (34 e 13 in più), mentre è calato il numero dei guariti (144 i guariti e meno 98).
Ma questo è soltanto il primo step nel progetto. Entro la fine del mese la Regione approverà un’altra determina per organizzare un sistema di tamponi domiciliari (e obbligatori) per tutti gli over65. A farli dovrebbero essere medici di base e Uscar, le squadre sanitarie operative della Regione, su egida delle Asl e all’interno di un piano più generale per potenziare l’assistenza domiciliare. Nel quale garantire, accanto ai test, anche esami con scanner come le ecografie e gli elettrocardiogramma, screening e terapie di mantenimento per i malati cronici che in questa fase fanno fatica ad accedere agli ambulatori degli ospedali.
Secondo l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, «tutto questo è necessario per garantire una sorveglianza e prevenire situazioni di positività all’interno di un contesto di maggior fragilità». Per quanto riguarda invece il primo step del progetto, i tamponi agli assistiti dell’Adi, «le Asl potranno inoltre richiedere ai soggetti erogatori accreditati di ampliare gli accessi a domicilio a ulteriori assistiti Covid-19».
Nel Lazio oltre un quinto della popolazione ha più di 65 anni. Prima del Covid, e sempre nella regione, c’erano 120,4 posti letto operativi per anziani ogni 10.000 persone in questa fascia d’età, compresi i presidi residenziali socio-sanitari e socio-assistenziali. Numeri che fanno capire, quanto questa fascia fragile sia centrale nelle dinamiche sanitarie del nostro territorio. La giunta Zingaretti da tempi non sospetti ha provato a mettere in campo soluzioni e strumenti per ridurre i rischi. Lo scorso ottobre il Tar del Lazio ha cancellato l’ordinanza regionale, che imponeva come obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale a ultra 65enni, soggetti fragili e personale medico. Una sentenza che però non ha cambiato i piani della Regione per mettere sotto tutela le fasce più critiche.