Roma, sciopero dei netturbini: «Lunedì niente raccolta». Braccio di ferro in Ama

Rifiuti in via della Stamperia a Roma
Rifiuti in via della Stamperia a Roma
di Francesco Pacifico
Giovedì 16 Aprile 2020, 10:38
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Dopo settimane di scontri e di tavoli saltati, Cgil, Cisl e Fiadel hanno proclamato in Ama per lunedì prossimo uno sciopero di 24 ore della raccolta dei rifiuti. Un’agitazione che arriva nel pieno dell’emergenza coronavirus, con la città che ha ridotto di 2mila tonnellate al giorno la produzione di immondizia, ma che non può permettersi passi indietro sulla pulizia e sul controllo minimo delle condizioni igienico sanitarie. Alla base della protesta, la sicurezza dei lavoratori nella Municipalizzata capitolina, dove un capo operaio ha perso la vita dopo aver contratto il Covid-19 e una decina di dipendenti sarebbero stati contagiati.

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Le sigle chiedono procedure e strumenti più efficaci, mentre l’azienda ha sempre respinto al mittente le accuse, tanto che ieri l’amministratore unico Stefano Zaghis ha ribadito che sono state «distribuite 160mila mascherine (tra chirurgiche, Ffp2 e Ffp3) e circa 220mila paia di guanti. Sono state disposte tutte le misure precauzionali «per tutelare la salute dei dipendenti».

Nella loro “proclamazione”, i sindacati si sono appellati all’articolo 2 comma 7 della legge sullo sciopero, quello da effettuare per tutelare la salute dei lavoratori e che, di fatto, impedisce all’autorità garante di differire la protesta. Ma che cosa succederà lunedì prossimo è difficile dirlo. Per discutere del caso, questa mattina si riunirà la commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero guidata da Giuseppe Santoro-Passarelli. È facile immaginare che l’organismo, da un lato, convocherà e chiederà lumi ad Ama sulle accuse dei sindacati e sulle misure prese; dall’altro farà pressioni su Cgil, Cisl e Fiadel per ridurre l’agitazione, che in un primo tempo doveva essere di 48 ore. Dal fronte sindacale si fa sapere che lunedì saranno effettuati i servizi minimi. Di solito riguardano punti nevralgici come ospedali, scuole e caserme, ma visto il lock-down sarà garantita la raccolta dell’indifferenziato e dell’umido, non lo spazzamento. La commissione per gli scioperi ha già inviato due lettere per richiamare l’azienda a garantire tutte le misure per la salute dei dipendenti e per annunciare ai sindacati che saranno aperte tutte le istruttorie sulle segnalazioni fatte. Mentre c’è chi spera nell’intervento della Prefettura, domani le parti - Ama e sigle - si rivedranno per trovare un accordo. Il Campidoglio è pronto a dire la sua, se non si arrivasse a un’intesa. 
 
Tornando al motivo dello sciopero, le sigle dicono che è «intollerabile essere presi in giro sulla salute». Sostanzialmente accusano Ama di non aver mai applicato il protocollo sulla sicurezza firmato lo scorso 3 aprile, di aver mantenuto chiuso le docce, di non aver disposto regole certe per evitare gli assembramenti e di imporre l’uso delle mascherine monouso ad alcune categorie per tutta la settimana. «Dopo la morte di un dipendente di Ama, e con un altro lavoratore in gravi condizioni - si legge in una nota - mancano misure efficaci per salvaguardare la salute dei lavoratori».

Accuse respinte da Zaghis, ieri mattina ascoltato dalla commissione capitolina Ambiente. «L’azienda ha seguito l’evoluzione dell’emergenza Covid-19 adottando di volta in volta le misure opportune per contrastare le misure di diffusione del contagio e tutelare i lavoratori. Lavoro agile, scaglionamenti agli ingressi di lavoro, pulizia rafforzata e sanificazioni periodiche (sui mezzi, negli uffici e dei cassonetti) come previsto all’accordo tra governo e organizzazione sindacali del 14 marzo scorso». Mascherine e guanti sono state «messe a disposizione a profusione». Il manager ha poi definito «una notizia terribile» la morte del capo operaio di 52 anni di stanza a Rocca Cencia. Quindi ha confermato che nei prossimi dieci giorni si deciderà «per gli ammortizzatori sociali con l’obiettivo di proteggere alcune categorie e nell’interesse dei nostri colleghi di Ama». 

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