Ha l'agenda piena fino ad agosto. Matrimoni, comunioni, partenze per le vacanze: non la riguardano, ma ne tiene conto. Fa scorrere le pagine alla ricerca di uno spazio libero, vi appunta un nome. Il tempo di poggiare la penna sul tavolo, deve riprenderla. «No, tesò, domani sto piena e pure lunedì. Martedì dopo pranzo ti va bene?». Va bene sempre. È la cosiddetta "guagliona d''e mane", la ragazza delle mani e, almeno nel nome, s'equipara al più noto "guaglione d''o bar".
Non va confusa con l'estetista, non sempre lo è; trattasi di giovane donna che, in seguito a corso di ricostruzione unghie, si occupa di estremità superiori e inferiori.
Il corrispettivo economico dell'operazione varia: dalla ventina di euro alle cinquanta. Chi la effettua ha contratto o partita Iva? Sta quieta e in regola o s'arrampica a nero sulle maglie del campare? Chissà, e poi: di quanti non ce lo chiediamo? Napoli è nuda, scriveva Fabrizia Ramondino nei primi anni '90, dicendo del caldo che toglie la difesa di vestiti e orpelli. Oggi Napoli ha cacciato le unghie. Corallo fluo o azzurro scudetto, in questi artigli più o meno lunghi e appuntiti, più o meno finti, c'è il lavorio di una generazione.