5
Il sangue, l'oracolo e le ampolle
«Il sangue di San Gennaro non è un oracolo da consultare e ancor meno un oroscopo cittadino la cui funzione è quella di predire sventure e fortune per la città». Sono bastate poche parole all’arcivescovo Battaglia per smantellare secoli di cattolicesimo popolare ancora fondato sulla superstizione, perché intriso di retaggi pagàni, residui di cultura arcaica. Questo significa che la Chiesa oggi si sente più forte e in grado di affrontare la modernità? Nutriamo robusti dubbi. Per camminare davvero verso la modernità - e risolvere, una volta per tutte, il mistero della liquefazione - bisognerebbe per esempio convincere le autorità ecclesiastiche ad aprire le ampolle contenenti le reliquie del santo e consentire alla comunità scientifica di esaminarne, direttamente, il contenuto. Ma finora tutti i tentativi sono andati a vuoto. E la stessa liturgia, spettacolare ma eternamente uguale a sé stessa, con la quale la chiesa napoletana celebra ogni anno, tre volte all’anno, il “prodigio” della liquefazione (con il sangue che spesso appare già sciolto all’apertura della teca) sta lì a testimoniare che la modernità è ancora lontana.
4
Quanti nemici ha la metro
Alla già lunga lista dei nemici della metropolitana (carenza di treni, disservizi, guasti a ripetizione, tempi di percorrenza da terzo mondo) bisogna aggiungere i nuovi arrivati: i ladri di rame.
5
San Carlo, hanno tutti ragione
Poche certezze sul fronte San Carlo: la frittata è perfetta, il nodo (citando Rossini) è bello avviluppato. L’unica certezza è che entrambi i competitor alla carica di sovrintendente (Stéphane Lissner, appena reintegrato, e Carlo Fuortes, appena esonerato) continueranno a fare le pulci ai cavilli, pur di restare (Lissner) o di rientrare (Fuortes) al loro posto. Un bel dì vedremo. Il pasticcio è tale che verrebbe da dire (citando Paolo Sorrentino): hanno tutti ragione.
7
Liberato e l'assessore mascherato
Abbiamo svelato la vera identità del cantante misterioso Liberato. È l’assessore alla polizia municipale Antonio De Iesu, che pur di incassare i quattrini previsti da una vecchia legge (mai entrata in vigore) sull’importo da versare ai vigili urbani per i concerti in piazza, non ha esitato a spacciarsi per il Cantante Mascherato e riempire il Plebiscito. Prima, però, pare che abbia fatto irruzione, incappucciato, nella stanza del sindaco urlando: tengo ‘o core ca nun può purtà pacienza.