L'oroscopo di San Gennaro e la modernità ancora lontana

Ecco perché la Chiesa non è ancora in grado di affrontare la modernità

Il miracolo di San Gennaro
Il miracolo di San Gennaro
di Vittorio Del Tufo
Sabato 23 Settembre 2023, 10:00
3 Minuti di Lettura

Il sangue, l'oracolo e le ampolle

«Il sangue di San Gennaro non è un oracolo da consultare e ancor meno un oroscopo cittadino la cui funzione è quella di predire sventure e fortune per la città». Sono bastate poche parole all’arcivescovo Battaglia per smantellare secoli di cattolicesimo popolare ancora fondato sulla superstizione, perché intriso di retaggi pagàni, residui di cultura arcaica. Questo significa che la Chiesa oggi si sente più forte e in grado di affrontare la modernità? Nutriamo robusti dubbi. Per camminare davvero verso la modernità - e risolvere, una volta per tutte, il mistero della liquefazione - bisognerebbe per esempio convincere le autorità ecclesiastiche ad aprire le ampolle contenenti le reliquie del santo e consentire alla comunità scientifica di esaminarne, direttamente, il contenuto. Ma finora tutti i tentativi sono andati a vuoto. E la stessa liturgia, spettacolare ma eternamente uguale a sé stessa, con la quale la chiesa napoletana celebra ogni anno, tre volte all’anno, il “prodigio” della liquefazione (con il sangue che spesso appare già sciolto all’apertura della teca) sta lì a testimoniare che la modernità è ancora lontana. 

Quanti nemici ha la metro 

Alla già lunga lista dei nemici della metropolitana (carenza di treni, disservizi, guasti a ripetizione, tempi di percorrenza da terzo mondo) bisogna aggiungere i nuovi arrivati: i ladri di rame.

Nemici subdoli e silenziosi che hanno già mandato in panne il servizio per due volte in due giorni. Il sogno di una città normale continua a infrangersi contro la realtà: nessun esercizio di illusionismo, nessun abracadabra può dissimulare il disastro del trasporto pubblico nella terza città italiana. 

San Carlo, hanno tutti ragione

Poche certezze sul fronte San Carlo: la frittata è perfetta, il nodo (citando Rossini) è bello avviluppato. L’unica certezza è che entrambi i competitor alla carica di sovrintendente (Stéphane Lissner, appena reintegrato, e Carlo Fuortes, appena esonerato) continueranno a fare le pulci ai cavilli, pur di restare (Lissner) o di rientrare (Fuortes) al loro posto. Un bel dì vedremo. Il pasticcio è tale che verrebbe da dire (citando Paolo Sorrentino): hanno tutti ragione. 

Liberato e l'assessore mascherato 

Abbiamo svelato la vera identità del cantante misterioso Liberato. È l’assessore alla polizia municipale Antonio De Iesu, che pur di incassare i quattrini previsti da una vecchia legge (mai entrata in vigore) sull’importo da versare ai vigili urbani per i concerti in piazza, non ha esitato a spacciarsi per il Cantante Mascherato e riempire il Plebiscito. Prima, però, pare che abbia fatto irruzione, incappucciato, nella stanza del sindaco urlando: tengo ‘o core ca nun può purtà pacienza. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA