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Alba di Stato a Caivano
Un commissario di governo per la riqualificazione di Caivano; 30 milioni di euro già stanziati per fronteggiare «le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile»; un centro sportivo, il Delphinia, da ristrutturare e 400 uomini già spediti sul campo, all'alba di giovedì, per un'operazione interforze definita, dal ministro Piantedosi, un primo passo verso la bonifica dei quartieri-ghetto. È la risposta dello Stato dopo gli orrori del Parco Verde. È poco? È molto? È un primo segnale. Ora la sfida è quella di dare continuità agli interventi: lo Stato non spenga i riflettori su Caivano e li accenda anche sulle altre Caivano disseminate nell'hinterland. Perché, accanto alla repressione, è proprio di una bonifica a tutto campo ciò di cui c'è bisogno; un'azione di risanamento del territorio e di riqualificazione innanzitutto urbanistica dei quartieri soffocati dal degrado, molti dei quali, privi di occasioni culturali e spazi di socializzazione, sembrano essere stati creati apposta per allevare criminali in erba.
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Numero chiuso, avanzano i no
Sul superamento del numero chiuso a Medicina, vecchio cavallo di battaglia di De Luca, il governatore incassa l'apertura di altre Regioni: dal Veneto di Zaia all'Emilia Romagna di Bonaccini.
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La rivoluzione dei dossi
Dodici morti in dodici mesi: è il tributo di sangue pagato dalla città per l'insicurezza delle sue strade. Dodici le persone travolte ed uccise, da auto e moto, solo nell'ultimo anno: per fermare la strage dei pedoni sono finalmente partiti i lavori per la realizzazione di strisce pedonali rialzate: sei nella zona di piazza Sannazaro e via Caracciolo, altri tre fra corso Amedeo di Savoia e via Santa Teresa.
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Rubano anche i defibrillatori
Meno di un anno fa il via al progetto Napoli città cardio-protetta; negli ultimi due mesi il furto, dai loro alloggiamenti, di tre defibrillatori, uno dei quali installato sulla facciata di Palazzo San Giacomo, che dovrebbe essere (e non lo è) uno dei luoghi più protetti della città. Facili da rubare ma difficili da rivendere: i defibrillatori rubati, ipotizzano gli investigatori, vengono dati via dai ladri per poche decine di euro. Dov'è finito il grande cuore di Napoli? Al mercato nero!