3
Ultrà modello black block
Un'autentica strategia militare, stile black bloc, ha trasformato Napoli in un teatro di guerra e di devastazione. Strategia che si è potuta dispiegare - nonostante il contenimento delle forze dell'ordine, che hanno evitato il peggio e pagato come al solito il prezzo più alto - grazie a un'impressionante catena di errori e di sottovalutazioni che c'era stata a monte. A partire dall'Uefa, guidata da un manipolo di dirigenti con gli occhi foderati di prosciutto, che si era detta contraria allo stop ai tifosi tedeschi attaccando preventivamente le autorità di sicurezza per la gestione dell'ordine pubblico a Napoli. Quanto agli ultrà violenti, di entrambe le tifoserie - belve, a prescindere dal colore dei loro striscioni - le parole da sottoscrivere sono quelle del presidente De Laurentiis, che ha chiesto al premier Meloni di mostrare coraggio facendosi promotrice di una legge anti-hooligans sul modello della Lady di ferro, Margareth Thatcher. Il resto sono chiacchiere, lacrime del giorno dopo, ipocrisie a tempo scaduto.
7
Tutti in campo per il Metropolitan
Non sarà trasformato in un supermercato, e neppure una sala Bingo.
7 Caravaggio vola al Louvre
Da Napoli a Parigi, con altre 70 opere prestate da Capodimonte. La Flagellazione di Caravaggio vola al Louvre in vista degli imminenti lavori nel museo napoletano. Napoli e a Parigi, due grandi capitali europee, unite dall'arte e dal genio di Michelangelo Merisi, napoletano d'adozione. Perché «cultura è aprire, con chiudere», come ha sottolineato il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, presentando la mostra «Dialoghi intorno a Caravaggio» con Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale, dove la «Flagellazione di Cristo» resterà esposta, fino al 9 maggio, prima di partire per il Louvre.
7 Gallerie, qualcosa si muove
La Mondadori sbarca in Galleria Umberto e nella Galleria Principe di Napoli debutta il locale ScottoJonno, format che unisce biblioteca storica e caffé letterario. Qualcosa si muove sotto le antiche volte di due monumenti-simbolo della città svilita. Speriamo che questa piccola (ma forse neanche tanto piccola) svolta rafforzi a tutti i livelli la consapevolezza che solo coniugando cultura e turismo di qualità la città può ripartire davvero.