Sono attesi per le 8 di domani mattina i 172 migranti raccolti in mare dalla Aitamari la nave della Ong Salvamento Maritimo Humanitario al largo dell’isola siciliana di Lampedusa. «La macchina operativa come sempre è entrata subito in azione - ha commentato il prefetto di Salerno Francesco Russo - e questo ci ha consentito di effettuare incontri rapidi e di metterci tutti, subito, a lavoro». Ancora una sbarco di bambini anche se gli stessi operatori della Ong ammettono che «è difficile stabilire la loro età». A bordo della nave, non ci sarebbero mediatori culturali, ma soltanto volontari che, in francese o in inglese, stanno cercando di far capire loro le procedure che verranno adottate una volta arrivati sulla terraferma.
Dalla prefettura, però, confermano che ci sono sicuramente due neonati e quattro minori di età compresa tra i 2 e i 10 anni. Cinquantasette in tutti presunti under 18, sedici le donne. Il resto sono tutti uomini. E proprio per questi ultimi ci sarebbero ancora problemi organizzativi su dove posizionarli. Sono tutti africani, arrivano dall’area subsahariana e ciascuno di loro ha sulle spalle il peso di una storia fatta di sacrifici e sofferenza. Per questo motivo i volontari della Ong polemizzano sulla scelta del porto sicuro, troppo lontano dal loro punto di partenza. «Sono 172 anime che dormono sul ponte - fanno sapere dalla Aitamari - con condizioni meteomarine non del tutto buone. Sono stremati dal viaggio a bordo del gommone per arrivare in acque italiane e la sistemazione che hanno in questo momento non è del tutto adatta: molte sono persone fragili e poi ci sono i bambini, anche molto piccoli».
L’ACCOGLIENZA
I minori e le famiglia saranno tutti ospitati dal Comune di Salerno che ha attivato la propria rete territoriale Sai, in caso di necessità di ulteriori posti, è tutto pronto per allestire delle brandine presso un istituto scolastico cittadino. Sicuramente i più piccoli sono accompagnati almeno dalla mamma. Bisogna vedere se, tra i 172 sopravvissuti ci siano nuclei familiari o possibili ricongiungimenti. Tutto, dunque, potrà essere definito soltanto una volta scesi a terra. Per gli adulti, invece, ci sono ancora alcuni dettagli da definire: i posti sicuri al momento sono 40 ma dagli uffici del palazzo di Governo la macchina dell’accoglienza è già al lavoro per individuare altri posti in altri comuni. Per domenica mattina, dunque, tutto dovrebbe essere predisposto. Si tratta del 28esimo sbarco di migranti a Salerno, l’ottavo dallo scorso anno. «Salerno vanta una buona organizzazione in materia di accoglienza - spiega ancora il prefetto Francesco Russo - e ha una tradizione in materia come tante altre città italiane che, nel corso degli anni, hanno accolto queste persone: ciascuno di noi fa il proprio dovere».
IL NAUFRAGIO
Mentre sono in rotta verso Salerno i 172 migranti salvati in acque siciliane, si susseguono i salvataggi: dopo la strage al largo delle coste greche, altri recuperi di persone in mare sono avvenute nelle acque delle isole spagnole Canarie. La Aitamari, ora diretta a Salerno, ha salvato gli immigrati nel corso di una operazione congiunta con l’imbarcazione Nadir: in tutto erano sette le barche in balia delle acque per un totale di 294 persone in grave pericolo di vita. A sostenere l’operazione, anche la guardia costiera italiana. A bordo gli spagnoli hanno potuto imbarcare soltanto 172 persone, in quanto non è dotata di spazi necessari. Di qui le accuse lanciate in questi giorni dai volontari della Ong: «Le imbarcazioni si trovavano a Sud-ovest di Lampedusa, nell’area Sar dove Malta ha la responsabilità diretta del salvataggio».
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