Villa dei Fiori, l'assise di Nocera Inferiore dice «no» all’ampliamento

Per il consiglio comunale non c’è pubblica utilità «Non si può costruire su una collina compromessa». Alla maggioranza unanime si sono aggiunti anche gli esponenti dell’opposizione Lanzetta e Sellitto

Il consiglio comunale di Nocera Inferiore
Il consiglio comunale di Nocera Inferiore
di Nello Ferrigno
Giovedì 10 Agosto 2023, 06:50
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«Non c’è pubblica utilità». Il consiglio comunale di Nocera Inferiore ha liquidato così l’annosa vicenda della riqualificazione con ampliamento di Villa dei Fiori, il centro di riabilitazione di Poggio San Pantaleone. Il voto di ieri non consente dubbi, diciotto consiglieri comunali hanno votato no, cinque si sono espressi favorevolmente. Ai 16 consiglieri comunali, espressione della maggioranza del sindaco Paolo De Maio, si sono aggiunti Tonia Lanzetta e Vincenzo Sellitto, consiglieri di minoranza ma che spesso condividono le scelte dei colleghi di maggioranza. Tra l’altro Lanzetta già precedentemente aveva votato contro l’ampliamento. Convinti che il progetto fosse di pubblica utilità sono Pasquale D’Acunzi, Antonio Romano, Antonio Iannello, Giuseppe Odoroso e Rosa Giordano. Assenti Giovanni D’Alessandro, Giovanni Rosati e Rocco Vecchione

L’argomento è tornato in aula dopo la sentenza del Consiglio di Stato a cui Villa dei Fiori si era appellato all’indomani della sentenza del Tar e della delibera del consiglio comunale del febbraio 2022 che non dava credito al progetto. Per il massimo organo di giustizia amministrativa il consiglio comunale doveva rivedere la conformità del progetto a finalità di interesse pubblico in quanto la precedente deliberazione non aveva tenuto conto della completezza della documentazione presentata dall’azienda, il progetto era definitivo e non di massima e le richieste con cui il Comune aveva bloccato il progetto erano illegittime. «Abbiamo approvato - dice il sindaco Paolo De Maio - una delibera tecnica e non politica che tiene conto di un accordo avvenuto successivamente tra le parti grazie anche alle nuove norme introdotte dalla Regione Campania. L’attività sanitaria può continuare nella struttura esistente evitando la costruzione di un nuovo edificio su una collina già compromessa». 

Per Tonia Lanzetta «il divenire legislativo regionale ha fatto venire meno il presupposto giuridico per il prosieguo della progettualità proposta e che si è inserita a cavallo di ben due campagne elettorali, la prima nel 2017 quando a pochi giorni dal voto la giunta Torquato deliberò l’interesse pubblico e la seconda, nel 2022, quando approdò in consiglio su proposta di un gruppo composto da maggioranza ed opposizione». «L’argomento - sottolinea Antonio Iannello - era talmente delicato che necessitava di chiarimenti venuti meno nonostante le richieste. Per noi la sussistenza della pubblica utilità c’era allora e c’è oggi altrimenti non avrebbe senso il ricorso dell’azienda al Consiglio di Stato. Si tratta di un progetto attuale che serve per ampliare i luoghi dove assistere persone fragili.

E sappiamo di quanto ce ne sia bisogno».

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