«Già in passato ho avuto la tessera del Pd, ai tempi di Veltroni ma poi non l’ho rinnovata. Oggi riprendo la tessera da semplice cittadina senza ambire a nessun ruolo o carica». Parla così Annamaria Torre, figlia del sindaco di Pagani ucciso dalla camorra la mattina dell’11 dicembre 1980. Una data spartiacque per la famiglia Torre che, prima con la vedova Lucia De Palma e poi con la figlia Annamaria, si è impegnata, giorno dopo giorno, per chiedere giustizia per l’amato penalista Marcello Torre.
Un impegno che continua con l’associazione Libera di don Luigi Ciotti, con il coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, ed adesso anche con il Pd della neosegretaria Elly Schlein. Annamaria Torre non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla scelta di riprendere la tessera. È sembrata addirittura stupita delle reazioni che si sono scatenate subito dopo l’annuncio dell’ex senatore Sandro Ruotolo e del deputato Marco Sarracino. I due membri della nuova direzione nazionale dem, infatti, nella giornata di ieri hanno diramato una nota congiunta con cui hanno annunciato con entusiasmo l’ingresso nel Pd di due nuove donne in Campania: Annamaria Torre, appunto, e Tania Sorrentino.
Quest’ultima è la vedova di Maurizio Cerrato, vigilante agli scavi di Pompei ammazzato il 19 aprile del 2021 a Torre Annunziata, per aver difeso la figlia che voleva parcheggiare l’auto in uno spazio che una famiglia malavitosa riteneva proprio. L’ingresso nel Pd della vedova di Maurizio Cerrato e della figlia del sindaco Marcello Torre, secondo l’ex senatore Ruotolo ed il deputato Sorrentino rappresenterebbe un’iniezione di fiducia per la segretaria Elly Schlein. «Siamo orgogliosi di annunciare l’iscrizione al Pd di Napoli di Annamaria Torre e di Tania Sorrentino, figlia e moglie di due vittime innocenti della camorra - fanno sapere Ruotolo e Sarracino - Annamaria Torre è da sempre impegnata nei movimenti antimafia da quando, l’11 dicembre del 1980, un commando della camorra di Raffaele Cutolo uccise suo padre, Marcello Torre, sindaco di Pagani, che si oppose al clan nella ricostruzione del post terremoto del 23 novembre 1980.