Ravello, la reliquia del Beato Bonaventura era in vendita su eBay: donata al convento

Un frammento del corpo del martire custodito in una teca di stagno

La reliquia datata 1776
La reliquia datata 1776
di Emiliano Amato
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 05:45 - Ultimo agg. 08:11
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A Ravello i frati minori del convento di San Francesco sono riusciti a recuperare una reliquia del Beato Bonaventura da Potenza.

Si tratta di un frammento del corpo del “martire dell’obbedienza” morto il 26 ottobre del 1711 nel convento di Ravello presso cui ancora oggi sono venerate le spoglie nell’urna posta sotto l’altare maggiore della chiesa. La reliquia, che porta la data del 1776, è stata estratta in seguito alla ricognizione canonica del corpo del religioso lucano in occasione della sua beatificazione avvenuta l’anno precedente da Papa Pio VI.

L’oggetto sacro era stato messo in vendita sulla piattaforma eBay: ad accorgersene il parroco del Duomo di Ravello, don Angelo Mansi, che ha segnalato l’inserzione con base d’asta da 300 euro a fra Marcus Reichenbach, il quale si è subito adoperato per l’acquisto in “prelazione”. Contattato direttamente il venditore, Raffaele Bonito di Nocera Inferiore, alla richiesta del frate tedesco non ha esitato a mostrare piena disponibilità nel donare la reliquia al luogo di provenienza. Impiegato amministrativo presso una casa di cura riabilitativa, Bonito (originario di Minori) ha sposato Giuseppina Ramaschiello, di professione farmacista, pronipote di monsignor Domenico Ramaschiello (Nocera Inferiore, 1813-1899), vescovo di Sant’Agata dei Goti, da cui ha ereditato l’abitazione.

In vista dei previsti lavori di ristrutturazione, lo spostamento di un’antica statua della Madonna conservata in una nicchia, ha restituito un piccolo tesoro.

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Sotto la base vi erano conservate due reliquie: una di San Vincenzo Ferrer, l’altra del Beato Bonaventura da Potenza, con tanto di certificato di autenticità datato 1776 a firma del vescovo di Ravello e Scala Nicola Molinari.

Il frammento del corpo del beato risulta accuratamente custodito in una teca in stagno di forma semicircolare con vetro di protezione, bordi in filigrana a torciglioni e con parziale sigillo in ceralacca con fili serici intatti. Al suo interno la reliquia è contornata da decori in carta antica dorata e filo d’oro. Di recente i coniugi Bonito si sono recati a Ravello per consegnare il cimelio nelle mani di fra Marcus il quale ha provveduto a collocare il certificato di autenticità in una teca per una migliore conservazione. Domani, giorno in cui si celebra la memoria liturgica del Beato Bonaventura, la reliquia ritrovata sarà mostrata ai fedeli durante la Santa Messa delle 11. Vi prenderanno parte anche i coniugi Bonito, a cui sarà rivolto il ringraziamento della comunità religiosa per il gesto di grande senso cristiano. Il Beato Bonaventura, al secolo Carlo Antonio Gerardo Lavanga, nacque a Potenza nel 1651; figlio di gente umile e “d’insigne cristiana pietà”, lasciò la città natale a 15 anni, cominciando il novizio nei minori conventuali di Nocera Inferiore. Trascorso il periodo di preparazione tra Aversa, Maddaloni e l’Irpinia, nel 1675 venne ordinato sacerdote ad Amalfi. Fu inviato in diversi conventi: Napoli, Ischia, Sorrento, Nocera Inferiore e Ravello dove morì. A lui si riconducono molti miracoli. 

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