Botte e insulti all'autista del bus, 50enne condannata a cinque mesi

Tra i capi di imputazione per i quali la donna ha ottenuto condanna c’è, infatti, anche l’interruzione di pubblico servizio per cui è stata ritenuta colpevole dal giudice

Il servizio di Busitalia
Il servizio di Busitalia
Carmen Incisivodi Carmen Incisivo
Martedì 3 Ottobre 2023, 07:00
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Condannata a cinque mesi la donna che aveva aggredito e insultato la conducente di un autobus di linea, dipendente di Busitalia e sindacalista, costringendola anche a interrompere il regolare svolgimento del servizio di trasporto pubblico locale. Una sentenza, in primo grado, quanto mai attuale soprattutto alla luce dei numerosi episodi di violenza che vedono nel mirino di balordi di ogni età e provenienza, conducenti di autobus di autolinee pubbliche e private. I fatti risalgono al novembre del 2017, a Salerno, quando la 50enne condannata si è resa protagonista di un acceso diverbio, velocemente evoluto in aggressione, ai danni di Raffaella Siani, 46enne, che stava svolgendo il servizio sulla linea 14. Secondo quanto riportato, la 50enne che si trovava alla guida della sua auto ha sostenuto che l’autobus stava per impattare contro la sua vettura. La donna, in preda alla rabbia, è poi scesa dall’auto, si è avvicinata al finestrino del bus di linea e ha preso a insultare, con termini estremamente offensivi, l’autista. Dopo poco sono arrivati una tirata di capelli e uno schiaffo in pieno volto. Tutto davanti agli occhi attoniti dei passeggeri e a danno di una donna che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro e che, tra le altre cose, non era neanche scesa dal mezzo non ravvisandone i motivi vista la mancata collisione tra i veicoli. Sul posto, all’epoca, arrivarono le forze dell’ordine che acquisirono le testimonianze per ricostruire l’accaduto. Pochi giorni dopo acquisirono la querela di parte della Siani che denunciò la donna che l’aveva brutalmente aggredita costringendola a interrompere il suo turno di lavoro e, si conseguenza, un servizio di pubblico interesse

La 50enne è stata processata per le ipotesi di reato di violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio. Il dibattimento, nel quale la parte offesa era difesa e rappresentata dall’avvocato Antonio Cammarota, si è concluso nei giorni scorsi davanti al giudice monocratico Mario Russo che ha condannato l’automobilista violenta a una pena di cinque mesi. «Una sentenza esemplare - spiega l’avvocato Cammarota - che non si sofferma unicamente sulle lesioni, le offese e la violenza perpetrate, peraltro per futili motivi, a danno di una professionista che in quel momento è anche un incaricato di pubblico servizio ma tiene conto di un reato ancora più grave: quello di interruzione di pubblico servizio. Oltretutto arriva in un momento in cui atti di questo genere sono purtroppo all’ordine del giorno». Tra i capi di imputazione per i quali la donna ha ottenuto condanna c’è, infatti, anche l’interruzione di pubblico servizio per cui è stata ritenuta colpevole dal giudice.

«La decisione del giudice - aggiunge Cammarota - è importante soprattutto perchè rappresenta il riconoscimento di un danno alla collettività oltre che al singolo. Un orientamento che, si spera, chiunque possa fare proprio pesando con intelligenza e rispetto alle condotte che pone in atto e alle relative conseguenze». 

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Proprio nelle settimane scorse erano state le organizzazioni sindacali, davanti all’ennesima aggressione a danno di autisti e verificatori, a chiedere alla Prefettura di Salerno e alla Regione Campania un incontro «per prevenire ed assistere il personale soggetto ad aggressioni durante la propria prestazione lavorativa».
 

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