La ringhiera non tenne, Rocco morì giù dal ponte: Comune di Padula condannato al risarcimento

De Paola era andato a pescare nel fiume Imperatore e si era allontanato dal fratello

Il Comune di Padula condannato al risarcimento
Il Comune di Padula condannato al risarcimento
di Pasquale Sorrentino
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 07:00
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Morì 22 anni fa cadendo da un ponte a Padula, ora il Comune dovrà risarcire la famiglia per una cifra che, globalmente, sfiora il milione di euro. A condannare l’ente guidato dalla sindaca Michela Cimino è stata la Corte d’appello del Tribunale civile di Potenza. Il Comune sta preparando il ricorso in Cassazione con gli avvocati Michele e Rocco Pinto e Francesco Alliegro per evitare di pagare un risarcimento che l’ente ritiene ingiusto in quanto, nel caso specifico, la normativa riguarda le opere idrauliche e le competenze vanno attribuite - secondo i legali - a enti diversi dal Comune.

La vicenda inizia il 19 aprile 2001, quando, intorno alle 18, in località Bufalaria, Rocco De Paola «si appoggiava alla ringhiera di protezione del ponte Giuliano la quale a causa della vetustà e della ruggine formatasi cedeva sotto il peso corporeo dell’uomo - si legge nelle carte dell’inchiesta e della determina del Comune - e questi precipitava nel fossato sottostante compiendo un volo di numerosi metri».

Un volo risultato fatale. De Paola, infatti, venne ricoverato d’urgenza all’ospedale di Napoli a causa delle gravissime ferite riportate alla colonna vertebrale, morì il 23 maggio, dopo un mese di agonia. I figli dell’uomo e la moglie avevano richiesto un risarcimento danni al Comune di Padula per danni patrimoniali e non. A distanza di oltre quattro lustri è arrivata la sentenza di appello ma altro tempo passerà per attendere la decisione della Cassazione e chiudere l’iter giudiziario dal punto di vista civilistico. 

De Paola era andato a pescare nel fiume Imperatore e si era allontanato da suo fratello che era con lui quel giorno. Quest’ultimo non vedendolo tornare si era preoccupato ed era andato a cercarlo, lo aveva ritrovato sotto il ponte Giuliano, caduto per diversi metri, gravemente ferito. A distanza di 22 anni, dopo un primo grado di giudizio nel quale il Comune di Padula era stato assolto da cause civili, è arrivata la condanna di risarcimento da parte del Tribunale di Potenza per una cifra pari a circa 150mila euro a persona costituita in giudizio ma gli interessi portano la cifra a quasi un milione di euro. Il processo penale, invece, è stato subito archiviato. Di fronte a questa situazione il Comune di Padula ha rappresentato la necessità di proporre ricorso in Cassazione contro il provvedimento con richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva. «Provvedendo inoltre a verificare la percorribilità dell’azione nei confronti dell’assicurazione che garantiva il Comune al momento del fatto nonché a valutare ogni altro profilo o rilievo che possa tenere indenne il Comune da esborsi economici connessi alla sentenza e ridurre gli stessi». 

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