Padula, la rinascita di Michele: un gol cinque anni dopo il gravissimo incidente

Nel giugno 2019 rischiò di perdere la vita, poi il lungo calvario

L'esultanza dopo il gol
L'esultanza dopo il gol
di Pasquale Sorrentino
Mercoledì 20 Marzo 2024, 05:10 - Ultimo agg. 21 Marzo, 06:45
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Punizione da circa trenta metri, sulla fascia destra a pochi metri dalla linea, sul pallone va Michele Moscarella, un gigante buono e un tunnel dal quale uscire. Ha un sinistro importante per un campionato di Seconda categoria di calcio. Tira. L’arcobaleno è centrale, il portiere avversario non è perfetto e il pallone gonfia la rente. Moscarella, di professione terzino, esulta tra le urla di un centinaio di tifosi che affollano le gradinate del campo di calcio di Padula: è il gol vittoria che abbatte la capolista Serre. Ma soprattutto è un gol che scaccia anni da incubo - non ancora del tutto passati - che il giovane padulese ha passato.

Un incidente stradale, il rischio serio di perdere la vita, poi, scampato il primo pericolo, il rischio di non tornare a camminare come prima del sinistro. E ancora i forti dolori provati prima e anche ora. Gioca per affrontarli quei dolori ma spesso si deve fermare perché troppo forti. Michele nel giugno 2019 era a bordo della sua motocicletta e transitava lungo la strada statale 19 quando in seguito a una carambola con un altro veicolo coinvolto fu disarcionato dal veicolo, il suo corpo fece un volo di alcuni metri verso l’esterno della carreggiata.

Li c’era un cancello di ferro con speroni appuntiti, uno di questo trafisse la coscia del giovane valdianese trapassandola da una parte all’altra e lasciandolo penzoloni. Se il ferro lo avesse trafitto qualche centimetro più in là, forse ora si parlerebbe di tragedia.

Moscarella ha vissuto un lungo periodo tra ospedale, fisioterapie e cliniche varie. La sua passione era ed è il calcio. Poteva giocare, prima dell’incidente, in categoria importanti, aveva chiamate sia in Promozione che in Eccellenza, sia per le doti fisiche sia per la qualità del suo piede sinistro. Invece la sua carriera calcistica è terminata praticamente in quel giorno, su quello sperone. Ora Moscarella gioca ogni tanto, stringendo i denti, soffrendo molto anche durante la partita per i dolori ma la passione è più forte e così quando domenica scorsa si è sentito meglio ha provato a giocare, messo in campo nonostante tutto da mister Donato Sarno, nella sua Padula. Così è arrivata l’occasione di tirare con il suo sinistro. Ha stretto i denti, ha stretto gli occhi per guardare la porta e ha sprigionato un tiro importante quanto l’urlo emesso per il gol. Abbracciato dai suoi compagni di squadra, dai suoi tifosi perchè non è stata solo una rete, è stata una liberazione. Non dai dolori, quelli ancora no, ma da un tunnel che sembrava non potesse mai finire, dalla paura di perdere la vita, di perdere tutto ciò che gli era più caro. È solo un gol su un campo di periferia di un campionato di Seconda Categoria ma forse per Michele, 30 anni, e per coloro che gli sono stati vicini vale molto più di un gol di una finale di un mondiale.

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