Questione di sillabe, togli un «na» e metti un «chi». La Salernitana avrebbe voluto – e vorrebbe ancora – un «Allianz Arechi»: la questione dei naming rights, diritti da cedere a uno sponsor che affiancherebbe la denominazione dello stadio, è destinata a riemergere. Neppure il tempo di arrivare al day after della stretta di mano tra sindaco ed amministratore delegato granata che patron Iervolino ha comunicato una parziale (in)soddisfazione per l’accordo. Vincenzo Napoli non replica, al momento. Il presidente dell’ippocampo precisa che farà «ciò che sarà possibile rispetto alle armi ad oggi non molto spuntate». Tradotto, senza grosse entrate si potrà arrivare fino a un tot di investimenti per la squadra.
IL NODO
Convenzione revisionabile? Per qualcuno sì, anche perché la stipula ufficiale con le firme non c’è stata. Non potrà esserci prima dell’approvazione in consiglio comunale del 28 aprile. La discussione sarà accesa ma difficilmente produrrà stravolgimenti. Da mesi il management della società ha stretto contatti col gruppo Allianz che in Italia sponsorizza già l’impianto della Juventus e ha sede a Monaco di Baviera. Dice nulla l’Allianz Arena, stadio del Bayern che fu di Franck Ribéry dal 2007 al 2019? Sul francese – collaboratore nello staff di Sousa – si vuole puntare anche in futuro come figura che possa contribuire a espandere il brand Salernitana, nonostante il contratto in scadenza. Sarebbe proprio lui trait d’union con la multinazionale, interessata alla brandizzazione dell’Arechi. L’eventuale accordo garantirebbe introiti importanti, oltre che la permanenza di FR7, ma necessiterebbe di vincoli lunghi. Ad esempio, al Bayern vige dal 2005 ed è stato recentemente rinnovato fino al 2033 per 13 milioni annui. «Il naming avrebbe dato respiro, aggiungendo ad Arechi il nome di uno sponsor di visibilità internazionale» ha precisato Iervolino, quasi sconfessando quanto detto poche ore prima a palazzo di città dall’ad Milan: «Abbiamo lavorato a braccetto, siamo soddisfatti per uso e tempistiche dello stadio. Ci sarà un restyling strutturale per adeguare lo stadio alle norme europee». Basta la delibera di giunta del 14 aprile per avere la licenza Uefa 23-24 ma il cavalluccio riproverà a spuntare condizioni migliori. L’articolo 15 della convenzione (pubblicità e diritti d’immagine) lascia facoltà di avanzare differenti forme di sponsorizzazione che l’ente dovrà valutare in 30 giorni; l’Allianz di turno proporrebbe solo accordi di durata corposa, venti o trent’anni. Non agevolerebbe il «6+6» della convenzione che il consiglio dovrà approvare.
I DUBBI
Palla alla politica, c’è fermento. Ieri mattina i capigruppo di maggioranza hanno discusso sul caso con Felice Marotta e il segretario comunale, Menna; sarebbe emersa un’impossibilità di stipulare convenzioni d’uso per più di 9 anni ma formule diverse, ad esempio una concessione, non avrebbero posto limiti. In quel caso l’ente avrebbe dovuto pubblicare un bando, con successiva presentazione di un progetto da parte dell’interessato. «L’amministrazione è aperta a nuove proposte», ricorda Di Popolo (Psi). Così Figliolia (Popolari e Moderati): «Milan era pacato in conferenza, perché avrebbe dovuto firmare se qualcosa non andava? Sono rimasta di stucco alle dichiarazioni di Iervolino, che stimo fortemente e spero si chiarisca col sindaco prima del 28: non sarebbe bello dover scegliere se stare dalla parte sua o del sindaco.