Regione Campania, i cinquestelle a Salerno: «Trattiamo con il Pd solo se non c’è De Luca»

Riunione provinciale per ascoltare le proposte dei nuovi gruppi territoriali. C’è Tridico, sarà capolista alle europee, si scalda Gaudiano, Villani resta al partito

Il congresso
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di ​Giovanna Di Giorgio
Domenica 28 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 10:33
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Dopo il Cantiere delle idee, è la riunione provinciale del M5S a riunire di nuovo attivisti e simpatizzanti pentastellati al Polo nautico. L’obiettivo è ascoltare gli otto gruppi territoriali già formatisi in provincia, confrontarsi sui temi, prendere nota delle proposte, accompagnare alla costituzione i nuovi gruppi in formazione. Ma, di fatto, la presenza di Pasquale Tridico fa dell’incontro salernitano anche un momento elettorale, con tanto di bordate all’autonomia differenziata e all’abolizione del reddito di cittadinanza. All’orizzonte ci sono le prossime elezioni europee: l’ex presidente dell’Inps è il possibile candidato del partito di Giuseppe Conte come capolista nella circoscrizione Sud. Ma non è solo alle europee che i Cinquestelle guardano: «Siamo contrari al terzo mandato al presidente De Luca», afferma categorico il coordinatore regionale del M5S, Salvatore Micillo. «È il secondo appuntamento ufficiale del M5S, che ha avviato una campagna di ristrutturazione lo scorso anno. Il movimento si sta radicando in maniera sempre più organizzata e strutturata sui territori, con quasi dieci gruppi territoriali costituiti in provincia di Salerno», spiega Virginia Villani. Che, in quanto coordinatrice provinciale, non potrà essere in campo alla volta di Bruxelles

Tra i favoriti per la candidatura c’è la ex senatrice Felicia Gaudiano, ieri in sala insieme, tra gli altri, agli ex colleghi parlamentari Andrea Cioffi e Nicola Provenza, al deputato Agostino Santillo, ai senatori Anna Bilotti e Francesco Castiello, ai consiglieri comunali di Salerno e della provincia, all’eurodeputato Mario Furore. Che, «da parlamentare europeo uscente - dice - sto stimolando i gruppi territoriali ad aiutarci per la scrittura del programma per le prossime europee. Un programma con il quale ci presenteremo seriamente agli italiani, come abbiamo sempre fatto, e con il quale cercheremo di smontare tutte le balle che la Meloni sta propagando». Se, pur in attesa delle decisioni di Conte, il partito è già al lavoro sulle elezioni europee, sulle prossime regionali in Campania tutto è ancora da decidere.

Intanto, il M5S «con il nuovo corso del presidente Conte - spiega Micillo - ha raggiunto 3500 iscritti in Campania, con oltre 30 gruppi territoriali formati». Il coordinatore regionale, però, non solo si dice contrario al terzo mandato dei governatori, ma respinge con forza quello di Vincenzo De Luca. A dispetto pure di una non esclusa intesa tra forze progressiste: «Questa intesa è stata adottata a Napoli e in altre città, come Giugliano, Arzano e altri luoghi, mettendo al centro i temi che fanno di un’unione la forza. Su questo si può trattare anche in regione Campania - dice - Ma i tavoli inizieranno nel momento in cui sapremo da parte della dirigenza del Pd che il presidente De Luca non è il candidato. Da quel momento possono partire progetti, si può parlare di uomini, di idee e di quello che serve alla nostra regione». Più possibilista sembra invece l’ospite d’onore della giornata, Pasquale Tridico. Che a De Luca riconosce quantomeno il merito della battaglia contro una «riforma indegna» quale è l’autonomia differenziata: «È uno dei governatori che a Sud ha un comportamento corretto rispetto al contrasto all’autonomia, insieme ad altri come Emiliano in Puglia. Per altri governatori del Sud più legati a Forza Italia, mi riferisco a Occhiuto e a Bardi, è evidente un forte disagio da parte loro. E mi risulta anche che ci sia da parte di tanti sindaci sul territorio un disagio verso questa riforma».

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E giù duro contro la riforma Calderoli: «Oggi è la principale battaglia per il Sud e per l’Italia, perché se passa l’autonomia differenziata non solo è la fine dell’unità politica del Paese, ma anche una condanna economica alla diseguaglianza territoriale e tra cittadini sempre più marcata». Nel mirino di Tridico c’è anche l’abolizione del reddito di cittadinanza: «Un risparmio di 4 o 5 miliardi sulla pelle degli ultimi. Inutile, soprattutto in un territorio come il Sud che ha bisogno, al contrario, di maggiore sostegno».
 

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