Costiera amalfitana, il caro prezzi estivo penalizza anche i residenti: polemica sui rincari ai trasporto e beni di prima necessotà

La Costiera amalfitana fa i conti con il caro prezzi: ma oltre ai turisti sono penalizzati anche i residenti: il caso trasporti

Il classico limone con la granita che si vende in Costiera
Il classico limone con la granita che si vende in Costiera
di Mario Amodio
Mercoledì 12 Luglio 2023, 06:40 - Ultimo agg. 13 Luglio, 07:05
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Estate cara mi costi. Soprattutto in Costiera Amalfitana dove il carovita ha raggiunto ormai livelli non più sopportabili almeno per le famiglie monoreddito. Già perché in questi luoghi, sempre più stretti nella morsa dell’overtourism, non solo risulta difficile trovare un alloggio a prezzi contenuti ma si rischia di pagare in alcuni casi gli stessi prezzi praticati ai turisti. Tutto però dipende dall’esercente che al vacanziere, però, proprio non fa sconti. E così un caffè al banco costa 1,50 euro ma se gustato comodamente seduti, magari al riparo dalla calura di questi giorni, si arriva a pagarlo almeno quattro volte in più. 


In località più «in» come ad esempio Positano il prezzo varia dai 3 ai sette euro ma solo se consumato ai tavoli di un bar. Per un gelato da asporto non meno di tre euro mentre per quei coreografici, ma fastidiosissimi limoni, riempiti di sorbetto che centinaia di turisti postano sui social quasi in maniera compulsiva, occorrono ben 10 euro. Tra i rincari noti figurano anche quelli dei trasporti. A Ravello sono state recentemente fissate le nuove tariffe per i taxi. E la tratta più richiesta, ovvero quella da Ravello ad Amalfi, costa ben 55 euro, ma se a usufruirne sono da una a 4 persone. Infatti se il numero di passeggeri aumenta (da 5 ad 8 persone) la tariffa subisce una modifica al rialzo raggiungendo il costo di 60 euro. Per raggiungere la stazione ferroviaria di Napoli, la tariffa varia invece tra i 140 e i 160 euro, mentre per l’aeroporto di Capodichino, dai 150 ai 170 euro. Da inizio stagione, poi, si sono registrati aumenti anche sulle corse via mare. Da Salerno ad Amalfi, ad esempio, tra andata e ritorno lo scorso anno occorrevano 9 euro. Oggi ce ne vogliono 10. 

Discorso a parte per una giornata di mare su una delle spiagge attrezzate della Divina. I costi vanno dai 70 euro per un ombrellone e due lettini collocati a ridosso della battigia ai 25 euro per un‘ultima fila. Dunque, per qualcuno, una giornata in spiaggia sulla Costiera Amalfitana può rappresentare in qualche caso un vero e proprio salasso a meno che non si decida di ripiegare su località meno blasonate. Ma se proprio non si riesce a fare a meno di rinunciare al mare di Amalfi o di Positano, allora conviene accontentarsi di posizioni più arretrate degli ombrelloni. Così, si riesce, anche se a malapena, a rientrare in un budget giornaliero di cento euro. Per rendersi conto dei prezzi basta consultare via internet i siti di prenotazione degli arenili e farsi un’idea di quando si arriva a spendere. Scegliendo, proprio come accade per il cinema o il teatro, il proprio posto al sole. A Positano in alcuni lidi, tra quelli che danno la possibilità di prenotare on line, la tariffa in prima fila è di 70 euro. Che può arrivare a 120 euro se i clienti ordinano una bottiglia di franciacorta sotto l’ombrellone. Un’ultima fila invece viene venduta a non meno di 60 euro. Tra i servizi offerti a Positano da alcuni balneatori anche il sunset tour, ovvero un giro in barca della durata di un’ora e mezza con bottiglia e stuzzichini. Costo: 100 euro da aggiungere alla tariffa dell’ombrellone e ad eventuali consumazioni servite in spiaggia. Lidi esclusivi, qualcuno anche alle porte di Amalfi, vende i propri ombrelloni on line a 150 euro ma con inclusa una bottiglia di champagne Mumm Cordon Rouge. Anche Atrani noleggia via internet le attrezzature e per un posto in prima fila occorrono 40 euro mentre a Vietri ne bastano 30. Tra le più abbordabili Maiori e Minori mentre Amalfi propone prezzi qualche gradino più sotto rispetto a Positano.

Tra i rincari accertati in Costieri anche quelli legati al più tradizionale dei cibi: la pizza. Una margherita, ad esempio, viene venduta oltre il prezzo a cui si era solitamente abituati. Per l’asporto, in alcuni casi, anche 7 euro. A farne le spese per queste tipologie di beni, per i quali si applicano prezzi da località turistica, sono i residenti che hanno visto lievitare notevolmente il carrello della spesa complici i costi di trasporto in una zona considerata disagiata che hanno inciso sui generi di prima necessità.

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