Prof morto in clinica, le perizie
scagionano otto medici su dieci

Prof morto in clinica, le perizie scagionano otto medici su dieci
di Petronilla Carillo
Mercoledì 4 Marzo 2020, 06:10 - Ultimo agg. 11:28
2 Minuti di Lettura
Potrebbe esserci a breve una svolta decisiva nell’inchiesta sul decesso del medico legale e psichiatra Antonello Crisci. Dopo il deposito dei risultati della perizia autoptica sul cadavere del professionista, la procura di Salerno ha fatto richiesta di archiviazione per otto dei dieci medici indagati. La vicenda Crisci è legata a doppio filo ad una seconda inchiesta avviata dagli inquirenti proprio mentre il professore era in cura in un centro di riabilitazione della Basilicata, quella su presunti «errori medici» ed «interventi inutili» eseguiti presso la stessa struttura. Indagine, questa, che ha portato gli inquirenti ad esaminare le cartelle cliniche di 82 pazienti e a circoscrivere il campo di indagine ad undici decessi in sei mesi e ventuno presunti interventi sbagliati, con la riesumazione di ben sette cadaveri. E novità ci sarebbero anche relativamente a questo secondo troncone: anche in questa caso, dopo aver esaminato attentamente le perizie dei propri tecnici, la procura avrebbe chiesto l’archiviazione delle posizioni di due dei cinque chirurghi sotto indagine. Ora tutto è nelle mani dell’ufficio gip: i fascicoli dovranno essere assegnati a stretto giro e quindi discussi. Il giudice per le indagini preliminari, dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta dei pm e quindi consentire di chiudere definitivamente il cerchio intorno alle due vicende. 

I consulenti che hanno proceduto all’esame autoptico sul corpo di Antonello Crisci sono stati molto chiari: «durante il primo intervento chirurgico di colecistectomia per via laparoscopica, si determinò una perforazione di un’ansa ileale che comportò lo sviluppo di una peritonite e la necessità di un secondo intervento. Orbene, essendo la perforazione di un’ansa ileale un errore esclusivamente riconducibile alla condotta chirurgica, si può affermare che siano ravvisabili profili di responsabilità a carico di soli due indagati. Non sono identificabili profili di colpa nella gestione tecnica del secondo intervento». Di qui anche un possibile aggravamento del capo di imputazione a carico dei due sanitari che resteranno indagati: da lesioni colpose ad omicidio colposo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA