Da Palomonte agli Uffizi, Ilaria Sagaria espone nella collezione permanente di autoritratti

Ilaria Sagaria
Ilaria Sagaria
di Margherita Siani
Lunedì 4 Settembre 2023, 12:30
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Da Palomonte agli Uffizi, Ilaria Rosolia conquista uno dei musei più belli al mondo grazie alla fotografia. In uno scatto, che fa parte della collezione di autoritratti, c’è tutta la bellezza e la potenza di una immagine che questa fotografa ed esperta di arti visive ha impresso nelle Gallerie degli Uffizi, a Firenze.

Una sua opera arricchisce la collezione del museo, insieme alle immagini di Giuseppe Penone e Liu Bolin. Sono considerati tre degli artisti contemporanei più influenti al mondo e sono loro i tre autoritratti esposti al pubblico, raffiguranti tre diverse tendenze dell’arte contemporanea.
 

Ilaria Sagaria è di Palomonte, studi all’Accademia delle Belle arti di Napoli, pittura e fotografia sono la sua specializzazione, ma è soprattutto sulla seconda che si è concentrata in molti anni di studio, di ricerca continua per la perfezione. Un’artista a tutto tondo, non nuova agli Uffizi. Già due anni fa, infatti, una sua mostra mise a confronto arte antica e moderna, e vide Ilaria Sagaria insieme a Gianlorenzo Bernini.

L’esposizione riguardò i temi della violenza di genere. Stavolta il direttore Eike Schmidt l’ha richiamata, chiedendole un autoritratto da esporre in una delle dodici sale dedicate a questa tipologia di opera, due delle quali sono sale per opere su carta, come la foto di Ilaria Sagaria.

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Il direttore Schmidt ha presentato le tre opere e i tre artisti agli Uffizi, focalizzando l’attenzione sul loro valore e accostando l’immagine di autoritratto di Ilaria Sagaria a quella della Madame del Parmigianino.   
L’opera della fotografa di Palomonte, che da quindici anni vive fuori tra studio e lavoro – insegna in un liceo artistico milanese, ancora da precaria e in attesa di un incarico per l’anno scolastico 2023/24 - si focalizza sulla realtà che tutto sembra distorcere e manipolare. Ed è una immagine molto moderna, che richiama i social con loro filtri che in tantissimi casi si utilizzando per modificare e mistificare la realtà, trasformandola in ciò che non è. La foto richiama la dismorfofobia.
 

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