Droga e pizzo, gli indagati al gip
«Noi in un clan? Non lo sapevamo»

Droga e pizzo, gli indagati al gip «Noi in un clan? Non lo sapevamo»
di Viviana De Vita
Martedì 28 Marzo 2017, 08:00 - Ultimo agg. 08:24
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SALERNO - Si sono difesi affermando di non essersi mai resi conto di far parte di un’associazione camorristica ma hanno ammesso alcuni episodi di spaccio e di «recupero crediti», pur tentando di ridimensionare le rispettive responsabilità. Si sono aperti ieri, davanti al gip del tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo, gli interrogatori di garanzia a carico dei 33 indagati, arrestati con l’accusa di aver messo in piedi un’associazione criminale finalizzata allo spaccio e alle estorsioni. Ieri, nel carcere di Avellino, sono stati ascoltati Emanuele Filiberto Arena, 31 anni di Nocera; Pietro Attanasio; 37 anni di Nocera; Luigi Bove, 34 anni di Roccapiemonte; Antonio Desiderio, 46 anni di Pagani; Sisto Ferrara, 28 anni di Roccapiemonte; Gerardo Ferrentino, 32 anni di Roccapiemonte; Nicola Liguori, 25 anni di Pagani; Alessio Ruggiero, 32 anni di Roccapiemonte ed Ettore Vicidomini, 44 anni di Nocera Inferiore. Ad eccezione di Bove, che ha preferito tacere, gli altri hanno risposto alle domande del gip, fornendo ognuno la propria versione dei fatti e precisando di voler essere riascoltati dopo aver approntato, alla luce degli atti, una linea difensiva. 

Ferrentino, in particolare, dopo aver confessato di essere un assuntore di stupefacenti, ha cercato di ridimensionare la vicenda, che lo vede protagonista, del feroce pestaggio ai danni di un assuntore, in debito con il clan per una partita di stupefacenti, che fu convocato a casa del boss Pietro Desiderio e aggredito con una mazza da baseball alla presenza di Ferrentino e Villani. «Non sapevo che era stato organizzato un pestaggio – ha affermato – e mi sono trovato spiazzato». Si è difeso anche Arena, sostenendo di essere stato in passato vittima di minacce e di essere in debito con Desiderio. «Gli facevo dei piaceri – ha affermato – ma non credevo di commettere reati». Gli interrogatori proseguiranno questa mattina quando sarà la volta, tra gli altri, del capoclan Pietro Desiderio, il 33enne di Pagani che, cresciuto all’ombra del vecchio clan Fezza-D’Auria-Petrosino, era riuscito a imporsi nella valle dell’Irno, e dell’imprenditore Michele Izzo, 55 anni di Mercato San Severino che, colto da malore dopo il blitz, si trova ora in ospedale. 
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