Castel San Giorgio, la sfida della Gbs all’«usa e getta» nella sanità

L'azienda da nuova vita alle strumentazioni sanitarie, il plauso del Politecnico di Torino

La manutenzione di un sistema diagnostico
La manutenzione di un sistema diagnostico
di Davide Speranza
Domenica 5 Novembre 2023, 06:00
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Nel mondo dell’usa e getta, si affaccia la piccola rivoluzione di una realtà nata da poco nell’Agro nocerino sarnese, ad Angri e poi trasferitasi a Castel San Giorgio. La Gbs Global Biomedical Service si è guadagnata il plauso del Politecnico di Torino, ritagliandosi un ruolo importante nel settore sanitario concorrendo con le grosse multinazionali. Sviluppata intorno al mondo della manutenzione e assistenza di sistemi di diagnostica per immagini di ultima generazione, ha iniziato a lavorare seguendo una prospettiva umanitaria e sociale, attraverso la rigenerazione e la sostenibilità in termini ambientali ed economici di apparecchiature specifiche, allungandone la vita e riducendo notevolmente lo smaltimento di rifiuti speciali. Un risparmio non di poco conto per aziende sanitarie pubbliche o cliniche private. Grazie ad una nuova rinascita dei dispositivi, l’impresa sangiorgese può aiutare realtà che non hanno ingenti capitali.
LE PAROLE
«Lavoriamo nella prospettiva della sostenibilità e dell’economia circolare, ridiamo vita a strumenti che per altri non hanno lo stesso valore, in fondo quello è il gioco delle multinazionali, mentre qui nell’Agro prendiamo le macchine di categoria top di qualche anno fa e le ricondizioniamo – dice Giovanni Lombardo, giovane Ceo della Gbs – Abbiamo incentrato uno dei punti chiave della nostra produttività proprio nel ricondizionamento dei dispositivi di diagnostica per immagini, secondo il programma interno 2lLife. Abbattiamo i costi di gestione, aiutiamo l’interlocutore a spendere meno e a fare investimenti. Quel che facciamo qui, viene fatto da vent’anni negli Stati Uniti e volutamente siamo rimasti nell’Agro, che per noi è come Milano». Un passo di coraggio che ha portato un gruppo di tre persone a espandersi dal cuore del nocerino fino ad arrivare alla costituzione di un team di circa 50 persone provenienti da Salerno, Nocera, Scafati, Sarno, Angri. «Molte zone d’Italia sono abbandonate a se stesse, in molti casi non ci sono risonanze, tac, ed esplodono disagi notevoli tra la popolazione. I centri diagnostici spesso non hanno disponibilità tale per fare investimenti, così li mettiamo in condizione di offrire alla gente un servizio utile». Operativa nel mondo dell’assistenza tecnica, la giovane impresa – che progetta interi centri medici e produce gabbie di Faraday – è stata attenzionata dal Politecnico di Torino attraverso il Social Innovation Monitor, per il «Report completo sulle startup a significativo impatto sociale e ambientale 2023». Pakistan, Israele, Palestina, Cameron, Senegal, Congo, Spagna, Stati Uniti, Argentina, sono alcuni dei paesi in cui Gbs si è attivata esportando la creatività italiana.

«Sono sempre stato convinto dell’importanza dell’impatto sociale e ambientale delle imprese – ha chiosato Lombardo – e lo studio del Politecnico di Torino conferma che le aziende sensibili a questi temi crescono, forse più delle altre».

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