Falsi incidenti stradali, dodici indagati:
coinvolti anche carabinieri e un avvocato

Falsi incidenti stradali, dodici indagati: coinvolti anche carabinieri e un avvocato
di Nicola Sorrentino
Sabato 8 Febbraio 2020, 06:30 - Ultimo agg. 12:17
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Nove incidenti stradali ritenuti falsi, dodici gli indagati. Tra questi, quattro carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, già trasferiti altrove, due medici, un avvocato e cinque privati cittadini. Sono i numeri di una maxi indagine chiusa e condotta scrupolosamente dal sostituto procuratore Roberto Lenza, a Nocera Inferiore. Ad indagare sono stati proprio i militari della compagnia, partendo dalle posizioni di alcuni colleghi, uno in particolare coinvolto in almeno sei episodi, con verifiche su una serie di sinistri denunciati ma ritenuti sospetti per modalità, a loro volta attenzionati dalle compagnie assicurative. Sedici le imputazioni, per le quali la procura si prepara a chiedere il rinvio a giudizio.

Le accuse, a vario titolo, sono di falso commesso da pubblico ufficiale in concorso, danneggiamento fraudolento di beni assicurati, falsa testimonianza e falso ideologico in certificati. L’inchiesta va dal 2015 al 2019. Per almeno due sinistri, a figurare tra i veicoli incidentati, c’era un’auto in uso alla compagnia carabinieri di San Severino. L’episodio dal quale partì l’indagine vide coinvolti due militari della Radiomobile, accusati di aver redatto una falsa relazione di servizio su un sinistro stradale del 19 novembre 2017. A ciò, sarebbe seguita ulteriore documentazione utile per conseguire l’indennizzo dell’assicurazione, che attestava l’incidente e un numero di quattro feriti. Questi ultimi, poi, presentarono certificati medici per prestazioni fisioterapiche effettuate dopo l’incidente, ma disconosciute dal medico stesso. Da lì l’indagine si allargò a macchia d’olio: un quarto carabiniere è indagato per falsa testimonianza, avendo riferito in tribunale di aver assistito ad uno dei sinistri. I due medici dell'ospedale avrebbero attestato false lesioni e ferite in alcuni certificati, per permettere l'incasso dei soldi dalle assicurazioni. Un avvocato, invece, si sarebbe sostituito a due suoi clienti, firmando a loro insaputa un mandato per procedere contro una compagnia assicurativa.
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