Il questore: «Boom criminalità
per la crisi e le tensioni sociali»

Il questore di Salerno, Pasquale Errico
Il questore di Salerno, Pasquale Errico
di Petronilla Carillo
Martedì 11 Aprile 2017, 06:50
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«Questo delicato momento di congiuntura economica impone l’attenzione di più incisive misure di vigilanza, atte a contrastare un più facile attecchirsi nel tessuto civile e socio-economico di fenomeni criminali a più elevato indice di pericolosità quali, ad esempio, l’usura o il racket delle estorsioni». È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dal questore di Salerno, Pasquale Errico, nel suo discorso alla festa della polizia che ha celebrato ieri il 165esimo anniversario della propria fondazione. 
Un discorso, il primo da questore di Salerno, con il quale Errico ha (in parte) dato un taglio allo sterile resoconto delle attività del Corpo, come da protocollo in questa circostanza, e ha analizzato il fenomeno sociale che c’è dietro il tema della sicurezza. Da sette mesi a Salerno il questore ha «studiato» le dinamiche del territorio per realizzare quello che è il vero obiettivo della polizia di Stato diventato lo slogan dell’anniversario: «Esserci sempre». 
«La crisi delle imprese - ha detto ancora il capo della polizia salernitana - in questa provincia ha trovato il suo più evidente indicatore nel numero delle dichiarazioni di fallimento, leggermente aumentato rispetto all’anno precedente. Ma la situazione più delicata è stata avvertita soprattutto sul piano dell’occupazione il cui andamento appare lontano da risultati che autorizzino trionfalismi. Significative le vertenze tuttora in atto dei dipendenti dell’amministrazione provinciale e delle società partecipate, dei dipendenti degli ex consorzi di bacino e degli addetti ai lavori di sanificazione dell’Ateneo universitario, nonché dei dipendenti delle Fonderie Pisano». Un quadro, quello disegnato da Errico che lui stesso definisce «preoccupante» sottolineando come «il rischio è che si possano consolidare le condizioni di povertà e di disagio, favorevoli ad una più penetrante, occulta e pericolosa pervasione nel tessuto sociale ed economico di sodalizi delinquenziali». 
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