È indagato per omicidio stradale il 38enne salernitano che era alla guida dell’autobus di linea della Sita contro il quale si è scontrata la bici di Angelo Luigi Cristiano, martedì mattina in via Marotti a Giffoni Valle Piana. L’autista, come da prassi, è stato iscritto nel registro degli indagati in attesa che il giudice stabilisca se ci siano sue responsabilità nel sinistro o meno.
Le indagini, coordinate dal sostituto comandante della polizia locale di Giffoni Valle Piana, Maurizio Falivene, hanno appurato che al momento dell’incidente l’autobus si era appena rimesso in marcia dopo una fermata e che quindi stava procedendo a velocità ridotta. Il 18enne, invece, arrivava in bici da un tratto in discesa e non si sarebbe accorto del mezzo in arrivo. Il conducente, dopo il violento impatto, è sceso per prestare soccorso tentando anche di rianimare il giovane ma purtroppo non c’era già più nulla da fare. Gli esami tossicologici per rilevare l’eventuale presenza nel sangue di alcool o droga, a cui il 38enne è stato sottoposto all’ospedale di Salerno su disposizione del pm Gianpaolo Nuzzo, hanno dato esito negativo. L’autista, ancora sotto choc per l’accaduto, è stato ascoltato dagli agenti della polizia locale di Giffoni ed ha confermato che non ha potuto fare nulla per evitare la bici del giovane. I due mezzi coinvolti sono ancora sotto sequestro per ulteriori perizie. La salma del giovane, dopo l’esame esterno del medico legale, è stata liberata e riconsegnata ai familiari.Fissati anche i funerali, che si terranno sabato alle ore 15 nel Duomo dei Ss. Pietro e Paolo di Montecorvino Rovella. Tiene banco, intanto, il tema della sicurezza stradale. Nella giornata di ieri la senatrice del Movimento Cinque Stelle Anna Bilotti, originaria di Giffoni Valle Piana, ha scritto al presidente della Provincia, Franco Alfieri, per chiedere interventi urgenti sulle strade provinciali del territorio giffonese.
«La problematica della sicurezza stradale - spiega Bilotti - deve essere prioritaria e risulta ancora più urgente alla luce della tragedia che ha visto morire un giovane in via Marotti, strada utilizzata come alternativa alla Sp 26. Ovviamente, non sussiste un nesso causale diretto fra il precario stato di manutenzione delle strade con tale immane tragedia. Tuttavia, non si può fare a meno di notare come i ritardi negli interventi sulle strade provinciali comportino necessariamente non solamente disagi, ma anche un aumento dei rischi derivanti dallo spostamento del transito, anche di mezzi pesanti, su vie secondarie spesso inadeguate».