Incidente Amalfi, i dubbi della Procura: cellulari, rotte e droga

Livello di alcol e stupefacenti, un perito dovrà stabilire se ha influito sullo skipper

Il vascello Tortuga
Il vascello Tortuga
di Petronilla Carillo
Sabato 5 Agosto 2023, 23:02 - Ultimo agg. 7 Agosto, 07:40
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Saranno gli esami incrociati delle informazioni estrapolate dall’apparato Ais presente sul veliero Tortuga (ancora sotto sequestro), i rilievi satellitari che fornirà la Capitaneria di porto di Salerno e le informazioni registrate dal gps della barca sulla quale viaggiava Adrienne Vaughan, la 45enne newyorkese deceduta l’altro giorno nella collisione a largo del Fiordo di Furore, a consentire alla Procura di Salerno di avere un quadro più chiaro su cosa possa essere realmente accaduto giovedì pomeriggio. Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina in Capitaneria di Porto con il comandante Attilio Maria Daponto, ha dichiarato che «la dinamica ci è ben chiara, non ci sono chiare le cause».

Ed è questo il principale nodo che la Procura deve sciogliere: non solo verificare la rotta e la velocità di crociera delle due imbarcazioni ma anche capire chi avrebbe dovuto, secondo le regole della navigazione, dare precedenza all’altra. I tracciati dell’Ais sono stati recuperati dal Tortuga mentre ancora non sarebbero iniziati i rilievi tecnici sulla imbarcazione di sette metri di proprietà della Daily Luxury Boat, la cooperativa di Nerano per la quale lavora lo skipper Elio Persico ora indagato per omicidio colposo e naufragio colposo. Al momento, ha detto ancora il procuratore Borrelli, è l’unico indagato per la morte della turista ma ci sono ancora indagini in corso e, ha lasciato intendere, posizioni da vagliare. L’ambasciata di Roma ieri ha confermato «il decesso di una cittadina americana avvenuto in Campania il 3 agosto 2023. Porgiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia. Stiamo fornendo tutta l’assistenza necessaria alla famiglia. Per rispetto nei loro riguardi, in questo momento difficile, non abbiamo altri commenti».

Sono indagini tecniche al momento. Così il procuratore resta abbastanza abbottonato anche sulla possibilità di sentire i bambini, che da ieri sono a villa Giulia di Massa Lubrense in compagnia del nonno paterno, e sui tempi per il conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo straziato della vittima.

La Procura di Salerno ha nominato un consulente per gli approfondimenti sulle capacità di guidare la barca da parte di Persico al momento della collisione e stanno per essere assegnati gli incarichi anche per quanto riguarda i rilievi sulla piccola imbarcazione che al momento è stata tirata fuori dall’acqua non prima di essere stata sottoposta a particolari accorgimenti dal momento che le condizioni dello scafo non sono molto buone. Tanto che, riguardo alla possibilità di tracciare la rotta della piccola barca, Borrelli ha detto «sperando di trovare il gps a bordo». 

Si stanno recuperando anche i tabulati del traffico telefonico e messaggistico del cellulare di Persico in quanto, Mike White, il marito della donna al momento ancora ricoverato al reparto Ortopedia del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, e che ha saputo il decesso dal consolato americano a Napoli, avrebbe dichiarato nell’immediatezza dei fatti che Persico era spesso al telefono. Immediatezza dei fatti: è questo un altro punto sottolineato dal procuratore che ha lasciato intendere di non escludere ulteriori escussioni di testi, in particolare dei principali protagonisti della vicenda: Elio Persico, il turista americano e anche il comandante del Tortuga Tony Gallo. Sarebbero esclusi, invece, i settanta ospiti del veliero che sono già stati ascoltati nella nottata di giovedì. Il procuratore Borrelli, inoltre, ha spiegato che «la vittima al momento dell’impatto stava prendendo il sole a prua ed è stata sbalzata in acqua, in mare è finita anche la figlia». 

«Il motoscafo andava a forte velocità»: è quanto riferito agli inquirenti da alcuni dei 70 turisti stranieri sentiti a sommarie informazioni dalla Guardia costiera, proprio perché dalla motonave di 40 metri a bordo della quale stavano festeggiando un matrimonio hanno visto sopraggiungere il gozzo. Una prima stima fatta proprio dalla guardia costiera conferma che il motoscafo viaggiava a non meno di 20 nodi, cioè circa 40 chilometri orari. Mentre il Tortuga procedeva a 9 nodi, come ha riportato l’apparato che consente di tracciare rotta e velocità. 

Il procuratore spiega che era stata offerta loro la possibilità di essere ospitati in un Casa Famiglia ma il padre ha immediatamente avvisato i parenti negli Stati Uniti e i due bambini, di 12 ed otto anni, sono stati affidati al gestore di Villa Giulia, fino a venerdì sera quando è poi arrivato il nonno paterno. «In un primo momento sono intervenuti i servizi sociali del comune di Amalfi, poi c’è stata una opportuna interlocuzione costante con il padre dei bambini per stabilire eventuali provvedimenti urgenti da adottare ma poi è stata concordata una certa strada che mi sembra sia stata produttiva», ha precisato Borrelli.

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L’avvocato di Persico, Liberato Mazzola, ieri pomeriggio ha incontrato il 30enne che, nella nottata tra venerdì e sabato, è stato dimesso dall’ospedale. Il legale ha contattato tre consulenti che lo dovranno affiancare nella difesa dello skipper: un medico legale, un ingegnere navale ed un tecnico nautico. «Il mio assistito - ha detto - è molto ma molto provato. Distrutto per quanto accaduto: anche lui è padre di famiglia ed ha dei bambini». Quindi: «Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. Ho già rappresentato che ci sono diversi punti che, di certo, l’indagine in corso contribuirà a chiarire. È doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni riportate su alcuni quotidiani e attribuite al comandante del Tortuga, che oltre ad essere inopportune, vista l’indagine in corso, costituiscono un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini». «Il mio assistito - aggiunge l’avvocato - prova ovviamente grande sgomento per questa tragedia, anche in quanto riveste il ruolo di skipper professionista da oltre un decennio. Nel contempo, ha risposto prontamente alle domande che il pm gli ha posto nell’immediatezza dei fatti al fine di contribuire alla ricostruzione dei fatti». 

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