Salerno, scempio al liceo Tasso: il Tar boccia la sospensione degli alunni maschi

Urina nell'antibagno, la preside aveva "punito" tutti gli alunni maschi iscritti alle classi del piano terra. Ok al ricorso dei genitori di uno degli studenti

Il liceo Tasso di Salerno
Il liceo Tasso di Salerno
di ​Gianluca Sollazzo
Venerdì 7 Aprile 2023, 05:45
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È passato poco più di un mese dallo sfregio avvenuto al liceo classico Tasso, dove uno studente ha urinato nell’antibagno al piano terra della scuola. Un atto vandalico che, ancora oggi, non ha un responsabile. Il fatto risale al 2 marzo scorso e destò molto scalpore nell’ambiente scolastico salernitano. Da quel gesto scaturì, a caldo, la sospensione di un giorno con obbligo di frequenza per gli allievi maschi iscritti alle classi del piano terra. Un provvedimento sanzionatorio, secondo la dirigente scolastica Carmela Santarcangelo, scattato nella impossibilità di identificare il colpevole. Una valenza educativa contenuta in quella sospensione “simbolica” che non andò giù ad alcuni genitori, preoccupati per le ricadute sulla condotta dei propri figli in vista dell’esame di maturità del prossimo giugno. Ieri, a distanza di poco di un mese dalla sanzione della preside del Tasso, i giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dal genitore di un alunno

Nella sentenza emessa dalla prima sezione del tribunale amministrativo, si legge che i provvedimenti assunti dalla dirigenza scolastica sono annullati per «vizio di incompetenza». La circolare oggetto di annullamento è quella del 2 marzo scorso, in cui la preside Santarcangelo aveva disposto la sospensione di un giorno con obbligo di frequenza per gli alunni maschi del piano terra, «essendo stato accertato - si legge nel verdetto - un “atto vandalico” costituito dalla “minzione sul pavimento dell’antibagno del bagno maschile al piano terra”, “in attesa dell’individuazione dei responsabili di tale gravissimo atto vandalico, tutti gli alunni del piano che usufruiscono di quel bagno sono sospesi per un giorno con obbligo di frequenza».

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Secondo i giudici amministrativi, la sospensione non poteva essere irrogata dalla dirigente scolastica, bensì dai consigli di classe.

Il Tar Salerno fa riferimento, nell’annullamento dei provvedimenti della preside, a quanto disposto dall’articolo 4, comma 6, del Dpr 249/1998 secondo cui «le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale» e dall’articolo 76 del Regolamento d’Istituto del Liceo che «nel tipizzare le sanzioni disciplinari - scrivono i giudici - ha previsto che l’organo competente ad infliggere la sanzione dell’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo inferiore a quindici giorni sia il Consiglio di Classe, non il dirigente Scolastico». Pertanto «l’impugnata “circolare” va dunque annullata, siccome viziata da incompetenza, come pure, per illegittimità derivata, la conseguente annotazione del 2 marzo 2023 sul registro elettronico di classe». 


Sospensione annullata. Ma nei fatti era stata già parzialmente revocata. Infatti la preside, in una nota interna del 16 marzo, indirizzata a genitori, docenti e alunni, aveva comunicato che alcune classi erano già uscite o erano impegnate in attività che non avevano consentito l’uscita dalla classe degli alunni nell’arco di tempo inizialmente individuato. Pertanto l’annotazione della sospensione sul registro era stata cancellata. Gli studenti del Tasso, nelle scorse settimane, hanno preso le distanze da quanto accaduto «riconoscendone - si legge in una circolare della preside datata 16 marzo - l’elevato disvalore, pur non riuscendo, tuttavia, ad individuare chi tra loro avesse potuto essere il protagonista dell’atto vandalico».

Sentenza a parte, che ha in ogni caso accertato il vizio di incompetenza nella irrogazione della sanzione disciplinare, resta il rammarico nella comunità scolastica per il significato di un gesto increscioso che ha macchiato l’immagine del liceo classico più antico del capoluogo. Chi ha urinato nell’antibagno della scuola ha perso un’occasione di crescita, cioè di imparare dai propri errori. E su questo la scuola, la preside, i professori lavoreranno nei prossimi mesi e anni perché non accadano più cose del genere.

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