Esplosioni sul Mingardo a Camerota, Italia Nostra presenta un esposto e denuncia «danni ingenti»

I lavori per la messa in sicurezza sono di nuovo fermi in attesa di un sopralluogo: la riapertura per le festività pasquali sembra sempre più improbabile

La condizione del Mingardo a seguito della prima fase dei lavori
La condizione del Mingardo a seguito della prima fase dei lavori
di Antonietta Nicodemo
Martedì 4 Aprile 2023, 07:00
3 Minuti di Lettura

«No a nuove esplosioni sul costone roccioso che sovrasta la strada del Mingardo. Sulla montagna sono stati praticati nuovi fori propedeutici ad un nuovo brillamento, nonostante l’ordine della Soprintendenza di rimuovere i massi in bilico con operazioni chirurgiche». Lo denuncia Italia Nostra in un esposto inviato a Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, Prefettura, Carabinieri ed Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Si allontana la possibilità di riaprire la strada al traffico prima delle vacanze di Pasqua.

I lavori, ripresi la scorsa settimana, sono di nuovo fermi, sospesi in attesa del sopralluogo previsto per mercoledì, oltre che per il maltempo. Sul posto si incontreranno i tecnici delle parti interessate: quelli del Comune di Camerota, Parco e Soprintendenza. L’ispezione servirà a verificare lo stato dei luoghi dopo le attività eseguite in somma urgenza. Un sopralluogo necessario dopo glo stop della Soprintendenza all’ordinanza di somma urgenza del sindaco Scarpitta per la parte che prevede l’utilizzo del materiale roccioso, finito sulla carreggiata, per il restauro della spiaggia sottostante la strada erosa dal mare. Possono invece proseguire i lavori per liberare la via dalle pietre e sganciare i massi in bilico ma con «operazioni chirurgiche».

All’ordinanza della Soprintendenza è seguita, domenica, la denuncia di Italia Nostra, che sollecita tutti ad un senso di responsabili e al rispetto del sito. «I danni causati dalle precedenti esplosioni sono ingenti ma evitiamo che diventino irreparabili», afferma la presidente della sezione Cilento-Lucano Teresa Rotella. «In questo gioco al massacro, le nuove operazioni - spiega - stanno rendendo ancora più instabile l’area interessata dai lavori di demolizione della falesia, senza che siano arrivate le necessarie perizie geotecniche di esperti incaricati da enti accreditati. Italia Nostra resta sconcertata dal fatto che un’area di tutela riconosciuta e consolidata da istituti nazionali ed internazionali sia soggetta a simili trasformazioni ad opera di un ufficio tecnico comunale privo della dovuta competenza scientifica, professionale e culturale .

Siamo - conclude Rotella - all’anarchia». L’esposto pone alla Procura tanti interrogativi, primi fra tutti: quali emergenze hanno indotto una simile distruzione? Perché un sindaco ha potuto coordinare tale iniziativa? Le foto che accompagnano la denuncia mostrano il prezioso tratto di strada costiera avvolto da montagne di massi. Difficile immaginare che possano essere rimossi entro Pasqua.

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA