Salerno, molestie on line, utilizzava
il falso profilo del calciatore

Salerno, molestie on line, utilizzava il falso profilo del calciatore
di Viviana De Vita
Giovedì 10 Novembre 2016, 07:05 - Ultimo agg. 09:25
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Sotto la sua foto, pubblicata sul più famoso social network facebook, era indicata come professione quella di operatore per una società di escort. A suo nome, comparivano poi, commenti volgari a foto di giovani utenti e proposte sessuali indecenti. Peccato, però, che lui di professione facesse il calciatore e che, quei profili, non erano autentici.

La vicenda, che vede come vittima il 26enne salernitano Claudio Sandrigo (nella foto) noto nel panorama calcistico perché militante in diverse squadre locali, approderà presto in un’aula di tribunale. Il pubblico ministero Maria Chiara Minerva, dopo serrate indagini tecniche informatiche, ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio per il creatore di quei falsi profili. Dovrà affrontare un processo con l’accusa di sostituzione di persona A.M., 27 anni, residente nella zona orientale di Salerno, finito nel mirino degli inquirenti in seguito alla denuncia del giovane calciatore parte civile nel procedimento attraverso l’avvocato Andrea Gambardella. Il processo si aprirà il prossimo 23 febbraio davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale, dottore Sorrentino. 

La delicata vicenda risale al 2013 quando, il 26enne, si accorse che sul notissimo social network c’erano due profili con la sua foto: uno in particolare risultava essere un vero e proprio “profilo clone” poiché oltre all’immagine del calciatore, c’era anche il suo nome. Con quella falsa identità l’utente contattava numerose ragazze sulla nota “piattaforma” sociale e lasciava commenti irripetibili. Tra le giovani “molestate” dall’imputato vi erano anche “contatti” appartenenti alla sfera di amicizia del calciatore. Fu proprio una di loro, insospettita da quegli insoliti apprezzamenti, ad allertare il 26enne. Immediata la denuncia che ha messo in moto la “macchina giudiziaria”. Le indagini, affidate al sostituto procuratore Maria Chiara Minerva, sono riuscite, attraverso apposite indagini informatiche, ad accertare che dietro quei falsi profili vi era sempre la stessa persona, residente, tra l’altro, nello stesso quartiere della vittima. Il giovane, assistito dall’avvocato Ciro Del Grosso, dovrà ora affrontare un processo. 

A causa dell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e telematiche, il reato di sostituzione di persona, è sempre in aumento e, la normativa, si è dovuta adeguare alle nuove tendenze. Secondo una sentenza della Corte di Cassazione «Integra il reato di sostituzione di persona la condotta di colui che crei ed utilizzi un account di posta elettronica, attribuendosi falsamente le generalità di un diverso soggetto, inducendo in errore gli utenti della rete ‘internet’ nei confronti dei quali le false generalità siano declinate e con il fine di arrecare danno al soggetto le cui generalità siano state abusivamente spese, subdolamente incluso in una corrispondenza idonea a lederne l’immagine e la dignità».
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