Nocera, clan e droga:
il patto con Gomorra

Nocera, clan e droga: il patto con Gomorra
di Nicola Sorrentino
Domenica 11 Dicembre 2016, 10:25
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NOCERA INFERIORE. C’è un periodo di particolare interesse indicato nell’ordinanza della Dda dove viene ricostruita la faida tra i clan di Nocera Inferiore per contendersi le piazze di spaccio e imporre il proprio dominio territoriale: agosto 2016. È proprio durante l’estate scorsa - secondo un’annotazione della polizia giudiziaria - che il gruppo di Michele Cuomo sancisce un’alleanza con i seguaci del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio. E cioè, con Umberto Luongo, Rosario Terracciano e Demetrio Sartori. A Nocera Inferiore in quel momento, la «pax» tra i Cuomo e i D’Elia non era ancora stata definita: a settembre e ottobre infatti, i due gruppi si contendevano la posta in gioco a colpi d’arma da fuoco. Eppure, prima che Marco Iannone venisse gambizzato il 4 settembre, appena il giorno precedente, i Ros intercettano Antonio De Napoli, Michele Cuomo, Domenico Rese e Luigi Vicidomini a San Giorgio a Cremano. I quattro vanno in casa di Umberto Luongo, esponente di spicco del clan D’Amico, che il 30 settembre sarà giudicato, insieme ad altri esponenti del gruppo, in un processo a Napoli con accuse per racket e camorra. Il giorno dopo quell’incontro a San Giorgio a Cremano, seguirà la gambizzazione di Iannone, gli spari nel circolo in via Gambardella e l’attentato mancato ai fratelli De Napoli nelle «palazzine» di via Filangieri.
Gli eventi si susseguono in modo frenetico: il 6 settembre la polizia va a colpo sicuro e proprio all’esterno del circolo di Corso Vittorio Emanuele, arresta Ciro Rosario Terracciano, in quel momento armato di pistola con colpo in canna. Qualche giorno dopo, a Cercola, finirà in carcere anche Demetrio Sartori. Ebbene, l’ipotesi dell’Antimafia di Salerno è la seguente: il gruppo di Cuomo aveva chiesto «aiuto» agli amici napoletani. Quando Terracciano fu arrestato, la polizia annoterà che due persone in sua compagnia erano riuscite a fuggire. Spedire Terracciano a Nocera Inferiore - per gli investigatori - rappresentava in modo chiaro il segnale di quel patto stipulato sull’asse Nocera-Napoli che avrebbe dovuto definire la guerra che in quei mesi si stava consumando nella città dell’Agro nocerino. Un «patto» sul quale indaga separatamente anche la procura napoletana, estendendo la sua attività anche ad altri possibili punti in comuni tra i due gruppi criminali.
 
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