Vassallo, ​11 anni senza verità
​sull'omicidio del sindaco pescatore

Vassallo, 11 anni senza verità sull'omicidio del sindaco pescatore
di Antonio Vuolo
Lunedì 6 Settembre 2021, 06:30 - Ultimo agg. 09:27
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Undici anni. Senza verità. Troppi, per chiunque, ma non per chi continua a lottare per la verità sull’uccisione del proprio fratello. È la storia di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso la sera del 5 settembre 2010 mentre stava rincasando. Nessun colpevole, nessun imputato. Ma Dario e Massimo, i fratelli, creatori della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, non si arrendono e dal porto di Acciaroli, dove ieri sera è andata in scena la “Festa della Speranza”, rilanciano: «Non saremo mai fermi. Io e Massimo siamo rimasti “scalzi” e solo noi inizialmente, e poi l’Italia intera ha chiesto la verità sull’uccisione di Angelo. Gli altri, o si sono nascosti, o si sono venduti. Alcuni uomini delle Istituzioni, dopo la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia, pagheranno per il male arrecato, civilmente, e penalmente». 

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E mentre, a Pollica, si chiude una tre giorni di scuola politica, Futura 2025, per la formazione di una classe dirigente giovane, ispirata agli stessi principi di Vassallo, i due fratelli non risparmiano accuse alla vecchia politica. «Per quanto riguarda il partito di Angelo, nessun segretario durante questi anni ha avuto il coraggio di prendere una posizione chiara e netta - dice Dario - Racconto di loro e del loro “coraggio” agli italiani e in ogni angolo di questo Paese, e da undici anni, mentre lo stesso Enrico Letta, ancora non ha risposto ad una mia lettera pubblica. Vergogna. Il Partito Democratico da Salerno in giù dovrebbe essere sciolto e l’attuale classe politica emarginata da ogni forma di vita pubblica». 

A ricordarlo il presidente della Camera, Roberto Fico, che scrive: «Ricordarlo degnamente richiama il dovere, da parte dello Stato, di fornire risposte chiare alle aspettative di giustizia e verità sul suo delitto; ma significa anche sostenere i tanti amministratori che, trovandosi ad operare in contesti difficili, si impegnano a trarre ispirazione dalla sua testimonianza; significa non disperdere il suo insegnamento, ma rinnovarlo».

Una verità sulla quale ha invece perso le speranze l’attuale sindaco di Pollica, Stefano Pisani. «Credo nel lavoro di Angelo e nella sua eredità. Il suo operato è un manifesto della bella politica, da custodire e soprattutto da veicolare attraverso i più giovani - spiega Pisani - Non credo che si riesca a scoprire la verità sulla sua uccisione. In undici anni abbiamo ascoltato tante ipotesi e congetture, senza un punto fermo. Il tempo, con la tua assenza, ha solo trasformato la speranza in amarezza e chi aveva il dovere di comprendere è stato incapace, forse qualcuno ha raccontato la storia sbagliata». Per il deputato Dem Piero De Luca, invece, Vasssasllo «con la sua tenacia, la sua forza, il suo amore per il territorio, stava lavorando per valorizzare un’intera comunità, impegnandosi in particolare per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, combattendo con forza e coraggio la criminalità organizzata». Sul palco vanno in scena la seconda edizione del Premio Speciale Angelo Vassallo, a cura dei professori Fausta Altavilla e Antonio Scarone, e un incontro dal titolo “Sistema Cilento” con la presenza di Gerardo Spira, storico segretario di Vassallo, Carmine Cocozza, presidente dell’associazione Radici, e Filippo Torrigiani, consulente della commissione antimafia in materia di gioco d’azzardo. Tutto ciò mentre Angelo Vassallo è diventato anche un’opera digitale installata sul porto. Per visualizzare il “monumento digitale”, donato al Comune dal cilentano Marco Del Sorbo, sarà necessario puntare la fotocamera del cellulare su un QR code applicato su un’apposita installazione: una cornice tridimensionale al cui interno apparirà l’immagine del “sindaco pescatore” mentre brinda con il mare blu del Cilento.

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