Ospedale di Cava de' Tirreni, è una lenta agonia: chirurgia e Tao ko, ortopedia a rischio

Il sindaco Servalli assicura: «L’azienda se ne sta occupando». Concorsi andati male, si punta su mobilità e contratti a tempo

L'ospedale di Cava de' Tirreni
L'ospedale di Cava de' Tirreni
di Simona Chiariello
Domenica 17 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18 Settembre, 07:30
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Dopo la riduzione dei posti letto di chirurgia arrivano altre brutte notizie per l'ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de' Tirreni: solo tre medici in reparto e altrettanti al pronto soccorso con il turno domenicale affidato agli specializzandi. Chiuso l’ambulatorio di chirurgia, lunghe attese per gli interventi programmati e da ottobre stop al servizio Tao (terapia anticoagulante orale) di cui beneficiano circa 300 pazienti. Una lenta agonia che potrebbe coinvolgere ben presto anche ortopedia. Così, dopo i numerosi allarmi lanciati dai rappresentanti del Comitato Civico e dagli operatori sanitari, arrivano i tagli con la divisione di chirurgia ormai ridotta all’osso. 

Solo tre medici di cui uno con un impiego limitato, altrettanti al pronto soccorso invece dei sei previsti dalla pianta organica. Ridotti anche i posti letto, da 15 a 8, e le attività chirurgiche garantite solo per le emergenze. Le liste di attesa per gli interventi programmati sono state bloccate così come le attività ambulatoriali. Dal primo ottobre sarà chiuso anche il servizio Tao e a rischio chiusura c’è anche la divisione di ortopedia. Le notizie dei tagli, anticipate dai rappresentanti del Comitato Civico a difesa dell’ospedale, hanno provocato forti reazioni politiche anche se dagli stessi sanitari giunge una chiara accusa: «Amministratori, politici e cittadini, ad eccezione di pochi - dicono - stanno assistendo a questi tagli senza muovere un dito». 

Proprio ieri mattina il consigliere comunale di Siamo Cavesi Raffaele Giordano ha scritto al sindaco per «informarlo delle gravi defezioni del reparto di chirurgia che ne mettono seriamente a rischio il funzionamento. Da oggi due chirurghi vanno via. Era una cosa preventivata da tempo e nessuno ha fatto niente - accusa - anche i comitati lo hanno sempre denunciato. Urge intervenire sui vertici aziendali e trovare soluzioni. Abbiamo sempre aiutato gli altri ospedali, è venuto il momento di aiutare noi». Preoccupazione anche da parte del consigliere Pierfederico De Filippis che in una nota ha espresso perplessità per la situazione precaria che investe ormai da tempo il pronto soccorso. Il sindaco Servalli ha confermato la massima attenzione dell’amministrazione e della dirigenza del Ruggi per le sorti del presidio cavese: «L’azienda ospedaliera ha confermato la massima attenzione per superare le criticità che stanno condizionando l’operatività, in particolare, del reparto di chirurgia».

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I concorsi banditi per sopperire alle carenze hanno avuto esiti negativi e per questo il direttore del Ruggi ha pubblicato avvisi di mobilità e di impiego temporaneo. Si sta valutando anche la possibilità di attingere alle graduatorie di altre strutture sanitarie.

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