Ostello della gioventù di Salerno,
l'asta pubblica va deserta

Ostello della gioventù di Salerno, l'asta pubblica va deserta
di Barbara Cangiano
Sabato 30 Luglio 2022, 06:10 - Ultimo agg. 14:24
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Prorogati i termini per la ricezione delle offerte dell’asta pubblica per l’Ave Gratia Plena, l’ex ostello della gioventù chiuso ormai dal 15 novembre. Per partecipare al bando, adesso c’è tempo fino al 26 ottobre, quindi sfuma del tutto l’ipotesi di poter far tornare a porte aperte la struttura del centro storico per settembre, come invece aveva immaginato l’assessore alle Attività produttive Alessandro Ferrara. Il motivo è presto chiarito: al 27 luglio, data inizialmente fissata per sondare la disponibilità degli imprenditori interessati, non sono pervenute offerte. O meglio, come specifica lo stesso assessore, «c’erano state delle manifestazioni di interesse informali che poi non sono andate in porto, quindi è stato deciso di prorogare i termini per dare più tempo a chi è interessato di farsi avanti». Ferrara è ottimista, ma da quanto si è appreso, a scoraggiare la partecipazione dei privati sono stati fondamentalmente due fattori: i costi (canone annuo di locazione di 152.674,68 euro per un periodo di nove anni, rinnovabili per altri nove); i vincoli (i locali potranno essere esclusivamente usati per offrire soggiorno e pernottamento in particolare a giovani e accompagnatori di gruppi di giovani, con finalità di turismo sociale, sportivo, culturale, religioso, mentre i partecipanti alla gara dovranno possedere determinate garanzie patrimoniali ed economiche, a partire da un fatturato minimo di 250.000 annui, riferiti al triennio precedente all’asta); e soprattutto le spese necessarie al restyling di un edificio storico che già prima della chiusura aveva bisogno di interventi di manutenzione strutturale, e che oggi, dopo nove mesi a porte chiuse, potrebbe richiedere un budget piuttosto elevato per poter tornare al suo splendore.

«Sono convinto che le offerte arriveranno - continua Ferrara - L’ostello è un motore strategico per l’economia ed il turismo del territorio ed è evidente che questa cosa sarà piano piano compresa da chi dovrà farsi avanti. È una struttura dalle enormi potenzialità, che negli anni ha ospitato decine di migliaia di giovani e non solo, provenienti da tutta Italia e dall’estero». Ma perché l’ostello è a porte chiuse da tanti mesi? Il 15 novembre la società Stargate che lo aveva gestito a partire dal 2003, fu costretta a consegnare le chiavi a Palazzo di Città, in quanto la scadenza del contratto di comodato (nove anni più nove) era coincisa con il fallimento dell’Associazione italiana ostelli della gioventù, che a sua volta, tramite un fitto di ramo d’azienda, aveva scelto la Stargate. Domenico Barone, amministratore della società, aveva provato ad avviare una trattativa con il sindaco Vincenzo Napoli, oltre che con alcuni funzionari di Palazzo di Città, con l’obiettivo di ottenere un’assegnazione provvisoria, almeno fino al 10 gennaio, nelle more di un nuovo bando di gara che salvaguardasse il periodo di Luci d’artista.

Ma il tentativo di mediazione non andò in porto. L’ostello fu chiuso e il bando è per ora andato deserto. 

 

Anche la stessa Stargate non ha partecipato, probabilmente per motivi economici o anche perché i rapporti con l’amministrazione comunale si sono progressivamente lacerati per le modalità con cui la struttura extralberghiera è stata sbarrata dall’oggi al domani. Vale la pena di ricordare che prima del Covid l’ostello vantava una presenza media annua di ventimila visitatori provenienti da tutto il mondo. La loro permanenza a Salerno non era legata esclusivamente al turismo, ma anche al sociale, al volontariato, all’associazionismo, allo sport. La speranza è che quindi possa tornare ad essere operativo in tempi brevi e ad aprirsi maggiormente alla città, anche grazie a una clausola del bando che prevede che l’amministrazione comunale si riserverà, per trenta giorni l’anno, l’uso del chiostro interno sia per eventi direttamente promossi, sia per appuntamenti patrocinati. 

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