Prima del raid punitivo al bar di Albanella, botte anche al figlio della coppia massacrata

A raccontare la vicenda fu proprio il ragazzo, che denunciò pubblicamente la preoccupazione della famiglia e della comunità per gli atteggiamenti minacciosi e violenti nei loro confronti in più circostanze

I carabinieri
I carabinieri
di Antonio Vuolo
Venerdì 19 Gennaio 2024, 07:00
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Pestarono a sangue una coppia in un bar di Matinella, ad Albanella, la sera del 16 settembre 2023. A distanza di circa quattro mesi, sono stati identificati ed arrestati tre extracomunitari, di nazionalità algerina e marocchina, per tentato omicidio. Ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Halimi El Mehdi, Ayad Hichem e Halimi El Arbi, sono stati i carabinieri della locale Stazione e del nucleo investigativo della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Giuseppe Colella, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno. I fatti risalgono alla sera del 16 settembre 2023 quando le vittime, due conviventi, residenti ad Altavilla Silentina, furono aggrediti da tre individui armati di mazze da baseball e martelli. Entrambi furono trasportati in codice rosso, dalle ambulanze della Croce Rossa di Capaccio Scalo ed Agropoli, all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dopo essere stati colpiti rispettivamente alla testa ed al petto. Ad avere la peggio fu l’uomo che riportò lesioni gravissime


Gli aggressori, invece, dopo aver lasciato la coppia a terra in una pozza di sangue, si diedero alla fuga a bordo di due auto, facendo perdere ogni traccia. Sul posto subito intervennero i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo, agli ordini del luogotenente Giuseppe D’Agostino, i quali eseguirono tutti i rilievi del caso ascoltando diversi testimoni oculari. La scena di violenza si consumò, infatti, davanti a numerosi clienti terrorizzati. L’attività investigativa, avviata immediatamente dai militari, ha consentito di individuare i tre responsabili dell’aggressione e di ricostruire l’accaduto. La coppia, pochi giorni prima, aveva sorpreso in casa, identificato e denunciato, per furto, due immigrati residenti ad Altavilla. Costoro, per vendetta, avrebbero dapprima picchiato il figlio, per poi organizzare una sorta di spedizione punitiva ai danni della coppia. 

A raccontare la vicenda fu proprio il ragazzo, che denunciò pubblicamente la preoccupazione della famiglia e della comunità per gli atteggiamenti minacciosi e violenti nei loro confronti in più circostanze. Anche il primo cittadino di Albanella, Renato Josca, prese una dura posizione, a seguito dell’episodio di violenza, inviando una missiva al prefetto e alle forze dell’ordine. «L’azione di prevenzione deve essere programmata e concordata ricercando sempre la vigilanza e la partecipazione della cittadinanza. È dovere di tutti cittadini rappresentare alle forze dell’ordine situazioni di pericolo e di rischio per l’ordine pubblico ma è ancora più pressante il dovere delle istituzioni di concepire ed attuare un effettivo controllo del territorio - scriveva Josca nella lettera - Qualunque ritardo da parte degli organismi competenti accresce l’allarme della cittadinanza che è in attesa di risposte effettive e non meramente simboliche. La prevenzione del rischio del dilagare della violenza è una sfida primaria ed un dovere assoluto». Con la stessa lettera, l’ente manifestava la disponibilità a collaborare ad ogni iniziativa finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini. «Il Comune di Albanella non dispone di adeguate risorse di polizia urbana ma sta facendo il possibile per colmare questo deficit anche attraverso azioni concordate con altre amministrazioni comunali - concludeva la nota - l’amministrazione comunale si dichiara disponibile a partecipare ad ogni iniziativa e a concorrere anche concretamente ad individuare e perseguire ogni azione utile ad aumentare la sicurezza sul territorio».

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La notizia dell’individuazione e dell’arresto dei tre è stata accolta positivamente dalla comunità locale, all’epoca dei fatti profondamente scossa per l’accaduto.
 

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