Salerno, al via i concorsi nelle scuole: 1.137 le cattedre libere

Via libera ai concorsi, nella provincia di Salerno 1.137 cattedre libere

Pronti i concorsi per docenti
Pronti i concorsi per docenti
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 2 Novembre 2023, 06:45
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Ondata di assunzioni in arrivo nella scuola. C’è da abbattere un precariato da record. Al via i nuovi concorsi del Pnrr che potrebbero mettere in palio a Salerno e provincia ben 1.137 cattedre. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha firmato i decreti che disciplinano i prossimi concorsi sia per infanzia e primaria che per secondaria di primo e secondo grado. Entrambi i decreti erano pronti dall’estate e inviati a Bruxelles per una verifica. Per i concorsi del 2023, sono già stati autorizzati a livello nazionale 30mila posti e altri 10-15 mila saranno autorizzati in ragione delle cattedre non coperte con le immissioni in ruolo di questa estate: i numeri sono alla certificazione del ministero dell’economia. C’è insomma speranza per i precari della scuola nostrana. E scatta inevitabilmente il toto-posti da assegnare ai precari storici salernitani. Dietro l’angolo c’è lo spauracchio del tracollo iscrizioni nella scuola dove potrebbero mancare dal nuovo anno oltre 2.900 alunni per effetto del decremento demografico. 
LO SCENARIO
La ricognizione della dotazione organica è la condizione necessaria per dare l’ok alle nuove assunzioni. Un dato già filtra ed è relativo al numero dei posti che saranno lasciati liberi: nel salernitano c’è posto per almeno 700 insegnanti per effetto dei pensionamenti che scatteranno ufficialmente a fine agosto. Con il vuoto di cattedre determinato dal picco dei collocamenti a riposo si creano le condizioni per l’assunzione di altri insegnanti più giovani e motivati. Si parte da un dato certo: già in estate l’Ufficio scolastico regionale, guidato da Ettore Acerra, aveva provveduto all’accantonamento delle cattedre destinate al primo dei nuovi concorsi finanziati dal Pnrr. Nel Salernitano i posti accantonati e coperti da supplenti annuali sono esattamente 437: posti vacanti su varie classi di concorso che andranno sicuramente a concorso. Ma il contingente delle assunzioni si lega, come detto prima, anche alla tornata pensionamenti. E nel salernitano la platea di pensionandi si attesta sulle 700 unità di professori e maestre. Quindi nella maxi tornata assunzionale saranno messe in palio non più di 1.137 cattedre. 
I SINDACATI
I sindacati però sono sospesi tra la cautela e lo scetticismo. «Per la Campania si prevede almeno il 10% delle disponibilità nazionali – dichiara Enzo Pastore, segretario provinciale Cisl scuola Salerno - e a Salerno di questa percentuale andrebbe almeno un sesto. Numeri che se confermati non basterebbero ad accontentare i numerosi precari che affollano le graduatorie delle numerose procedere concorsuali, parlo di concorsi degli anni precedenti ancora validi e le Graduatorie ad esaurimento che da noi non sono ancora del tutto esaurite». L’esercito dei precari è infatti quasi interminabile. In lista da anni ancora 1.303 precari storici inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e ben 48 mila precari inseriti nelle graduatorie provinciali per le supplenze annuali. «Molti docenti purtroppo anche per il futuro saranno costretti a ricoprire anche posti vacanti e disponibili per colmare la mancanza di personale nelle nostre scuole – rincara Pastore - Servirebbe un piano strutturale di assunzioni pluriennali per riuscire a superare il fenomeno del precariato che nella nostra provincia assume una connotazione davvero rilevante».

«Molti sono i docenti di ruolo non più giovanissimi che hanno alle spalle anni di precarietà iniziale legate alle difficoltà di accesso all’insegnamento – dichiara Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - Sono certamente docenti che nel tempo hanno acquisito grande esperienza ma che adesso accusano il gap generazionale con i propri alunni sentendosi così demotivati e spesso frustrati. Tanti anelano alla pensione – rimarca Parrillo – Serve per questo un maxi piano di stabilizzazione dei precari che anche in questi mesi stanno coprendo cattedre vacanti: lavoratori che vivono ogni anno all’insegna della profonda incertezza. Si tratta di un vero e proprio sfruttamento lavorativo che procura instabilità in molte famiglie impossibilitate a progettare un futuro».

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