La protesta delle mamme di Nocera Inferiore: «Lasciateci la scuola di periferia»

Un corposo corteo ieri pomeriggio ha sfilato in città: «Annullare la delibera che cancella il quinto istituto»

Le mamme in corteo
Le mamme in corteo
di Nello Ferrigno
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 07:00
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«Non siamo cittadini di serie B e i nostri figli hanno diritto allo studio come tutti gli studenti di Nocera Inferiore anche se abitiamo in periferia». È stato uno degli slogan che hanno caratterizzato il corteo di protesta che ieri pomeriggio si è snodato da via Marconi per raggiungere piazza Diaz, sede del municipio. Scortate dalle forze dell’ordine, le famiglie degli alunni del quinto istituto comprensivo hanno dato vita ad una colorata sfilata che ha incuriosito passanti e automobilisti. Al termine del corteo, a cui ha partecipato anche il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Sellitto, una rappresentanza di mamme ha consegnato all’amministrazione comunale le 800 firme raccolte attraverso una petizione

«Chiediamo che venga annullata la delibera della giunta comunale - ha detto Anna Lisa Carleo, presidente del Consiglio d’istituto - che di fatto cancellato l’istituto frequentato dai nostri figli dividendolo in tanti pezzi e ceduti agli altri quattro istituti della città. È necessario riaprire le trattative auspicando anche la convocazione di un consiglio comunale monotematico». Le mamme, supportate anche dalla direzione della scuola e dai docenti, hanno ribadito che il dimensionamento, così come delineato dall’amministrazione comunale, non tiene conto del «diritto allo studio e alla buona istruzione». E non considera «l’importanza del territorio periferico della città e del lavoro che è stato svolto negli ultimi sei anni dal quinto istituto». «Al di là dei plessi che compongono la nostra scuola - ha precisato Consagno - siamo un corpo unico così come deliberato dal Consiglio d’istituto, documento non preso in considerazione dall’amministrazione. Non chiediamo altro che l’istruzione dei nostri figli sia di qualità. E la qualità non può prescindere dal territorio e dalla continuità. La mancanza di continuità didattica sul territorio di periferia prelude alla diminuzione lenta e inesorabile del numero di iscritti che, si può facilmente immaginare, porterà alla perdita e chiusura dei plessi, così come accaduto in passato per la scuola di Sant’Anna di Fiano». 

La controproposta presentata tiene insieme la primaria e l’infanzia di Piedimonte più la secondaria di primo grado di via Cafiero. A questi plessi si aggiungerebbero infanzia, primaria e secondaria di primo grado di via Marconi, infanzia di Sant’Anna, infanzia e primaria di San Mauro, secondarie di primo grado Ilaria Alpi e Villanova.

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«Non vogliamo perdere la nostra unità nel rispetto delle linee guida della Regione Campania», dicono le mamme. La protesta non si ferma, all’esterno delle scuole ancora striscioni e simboli di lutto.
 

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