“Metti il cantiere, togli il cantiere”, ma era un “sopralluogo”. Tutto rinviato a dopo Pasqua o almeno al 2 aprile, con il cantiere di restyling della passeggiata di Santa Teresa che ieri è stato osservato speciale tra social, passanti e cittadini che non hanno fatto a meno di notare il posizionamento delle transenne prima e il conseguente loro smontaggio poi. Tutto in un giro di lancette a metà: dalla mattina al primo pomeriggio. Un cantiere che sembrava essersi avviato proprio ieri mattina con il chioschetto che insiste proprio davanti al mare e sulla pedana in legno (che dovrà essere oggetto di riqualificazione) che aveva chiuso i battenti per fare spazio ai lavori tanto attesi da chi frequenta assiduamente la zona. Lavori che - dopo dieci anni di standby ma anche di uso e consumo della struttura di legno - serviranno alla rinascita del lungomare, nel perimetro che abbraccia il cielo, si affaccia sul mare salernitano e che guarda al Crescent e a piazza della Libertà.
Una vera e propria cartolina… dell’immaginazione per ora. Il terzo cantiere (per presenza e non in ordine cronologico), annunciato dal sindaco Vincenzo Napoli e dall’assessore all’urbanistica Dario Loffredo, occuperà l’area finale del lungomare cittadino i giorni che verranno dopo le festività di Pasqua per permettere a tutti di godere comunque - seppur in maniera limitata - della passeggiata fronte mare. Il restyling in ogni caso non potrà attendere oltre e si proverà, in accordo con l’impresa che dovrà effettuare le operazioni, ad accelerare i tempi per concludere tutto entro l’inizio dell’estate fatta già di eventi programmati e di manifestazioni (anche sportive) che sono tradizione, radici e cultura a cui Salerno e i salernitani non vorrebbero rinunciare. Ma il “dietrofront” non è passato inosservato: tra normale amministrazione e date programmate, prove di spazi e cantieri e probabili “consigli dall’alto” come qualcuno ha pensato e palesato pubblicamente (i Figli delle Chiancarelle, nda) l’area - per ora - è stata liberata e rimarrà tale almeno per altri 10 giorni circa.
Storie di pose ma soprattutto passi indietro già viste e che hanno già tenuto banco: riavvolgendo il nastro e andando non troppo indietro nel tempo, quella di Santa Teresa potrebbe avere un comune denominatore con la situazione creatasi al Corso Vittorio Emanuele con lo stop alla ripavimentazione avvenuto a causa della concomitanza con la kermesse di Luci d’Artista e “ordinata” dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che colse tutti di sorpresa lo scorso novembre tra annunci ma anche ripensamenti e confusione. In quel caso, però, i lavori - almeno quelli che riguardavano i sottoservizi con i problemi che causarono anche ritardi - erano già cominciati con le conseguenti polemiche dell’opposizione di palazzo Guerra per la lingua nera d’asfalto che aveva preso il posto di strumenti, mezzi e operai.
Una differenza comunque sostanziale tra i due episodi su cui comunque sono stati accesi i riflettori social e non solo. Ma la scelta (giusta) di lasciar respirare quella zona di lungomare è dettata anche dalla presenza degli altri due cantieri attualmente in attività: l’ingombro di piazza Cavour di fronte a palazzo Sant’Agostino che fa il paio con i lavori ReAct per il rifacimento della rete idrica. Non una semplice passeggiata per turisti e salernitani, già nei giorni scorsi alle prese con un vero e proprio percorso ad ostacoli nei weekend fatti di sole ma anche di file indiane e pericoli per i più piccoli. Si “paga” con il sacrificio ma la ricetta è armarsi di pazienza e immaginazione, per una Salerno che guarderà al mare, disegnata in quella famosa cartolina di futuro. Si spera.