Salerno, arrestato il pusher ragazzino: gestiva una piazza di spaccio al rione Zevi

Ha solo 15 anni: bloccato con otto dosi di cocaina

Spaccio di droga
Spaccio di droga
di Petronilla Carillo
Giovedì 1 Febbraio 2024, 04:20
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Sono stati incastrati dall'inesperienza e dalla loro giovanissima età perché, appena hanno visto alcune persone guardarli con insistenza, hanno subito pensato che potessero essere dei poliziotti e hanno dato segni di nervosismo. Ci hanno visto bene perché erano davvero agenti in servizio di controllo del territorio, anche se in abiti civili. Dall’altra parte i poliziotti li hanno visti nervosi ed hanno prestato maggiore attenzione a loro. I ragazzi hanno così tentato una inutile fuga andando in direzione diverse, uno dei due, il più piccolo, solo quindici anni, ha provato anche a disfarsi di un pacchetto. Inutilmente, perché il suo gesto è stato notato e il pacchetto recuperato. Gli uomini del vicequestore Gianni Di Palma li hanno poi bloccati: il minorenne è stato arrestato perché trovato in possesso otto dosi di cocaina e 150 euro in contanti; il maggiorenne, anche lui molto giovane in quanto da poco diventato «adulto», aveva una sola dose e 150 euro e, per questo, è stato solo denunciato. Nelle loro abitazioni, ad una successiva perquisizione sono stati trovati anche dei bilancini di precisione ed altro denaro, 200 euro circa. 

Quando è scattato il blitz, i due erano seduti su una panchina nei pressi del quartiere Zevi di Salerno. Erano a piedi e, a piedi, hanno tentato la fuga. Ancora non chiare ai poliziotti le modalità con le quali i due agivano: la loro tecnica è al momento in fase di ricostruzione, come i loro legami con eventuali gruppi criminali. Le indagini non sono affatto concluse, anzi, hanno preso una piega diversa proprio quando i poliziotti si sono accorti che i due erano capaci anche di sporzionare la droga. Il piccolo ha piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e per non essersi fermato a dei posti di controllo, il più grande, invece, è incensurato.

Nessuno dei due è «figlio d’arte» ma entrambi arrivano dalla periferia della città e da contesti familiari piuttosto particolari. 

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Secondo la polizia i due potrebbero essere stati messi in strada a vendere droga già da qualche tempo. In passato sempre il minorenne era già stato controllato. Si sta ora cercando di capire a chi possano essere legati. La pista battuta dagli investigatori è che possano essere al soldo di qualche piccolo spacciatore che, essendo già stato arrestato, potrebbe essere riconosciuto. Sicuramente stavano «imparando il mestiere» anche se, proprio il 15enne, sembrerebbe essere il più pratico. In effetti in città lo spaccio in questo momento è affidato proprio a volti nuovi perché chi gestisce le piazze, a volte anche semplici spacciatori senza storia, sono attentamente monitorati dalle forze dell'ordine oppure sono ai domiciliari. 

Il minorenne è stato ieri trasferito in un Centro di accoglienza del territorio in attesa della convalida dell'arresto e anche di eventuali misure alternative alla restrizioni che il giudice dei Minori deciderà per lui. Quello che però è stato evidenziato, nella relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, è proprio la mancanza di strutture riabilitative per i minori. Le cosiddette comunità terapeutiche per la riabilitazione dei ragazzi che delinquono. Nel distretto di Salerno, a Giffoni esattamente, esiste una Sirmiv, una struttura intermedia residenziale per minori ad intensità variabile ma presenta delle difficoltà: piani terapeutici non sempre aggiornati e difficoltà a coinvolgere nei programmi di recupero anche le famiglie. Così il suo utilizzo da parte dell'autorità giudiziaria viene centellinato e non sempre preso in considerazione.

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