Cava de' Tirreni: cresce il fronte che vuole sfiduciare il sindaco

Il coordinamento di Cava Sia - Finalmente Cava manifesta disponibilità ad unirsi agli 8 proponenti

Il consiglio comunale di Cava de' Tirreni
Il consiglio comunale di Cava de' Tirreni
di Valentino Di Domenico
Sabato 16 Marzo 2024, 07:00
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«Siamo disponibili a discutere, redigere e sottoscrivere un documento finalizzato alla presentazione della sfiducia nei confronti del sindaco». Così il coordinamento civico di Cava Sia - Finalmente Cava, rappresentato in consiglio comunale da Eugenio Canora, ha chiarito la sua posizione sull’ipotesi di portare in consiglio comunale la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Cava de' Tirreni Vincenzo Servalli.

In sostanza il coordinamento civico Cava Sia - Finalmente Cava, come già più volte ribadito in consiglio comunale da Canora, contesta gli «innumerevoli impegni programmatici disattesi dall'amministrazione guidata dal sindaco Servalli nel corso degli anni in cui ha governato la città» e la «conclamata e reiterata indisponibilità ad un confronto costruttivo che si è tradotta ormai in una chiusura pregiudiziale ad accogliere ogni proposta, anche laddove meritevole di attenzione, volta a migliorare l'efficacia di un'azione politica sempre più approssimativa, autoreferenziale e lontana dalle esigenze della città». Canora infine ha accusato l’amministrazione Servalli di non avere una visione strategica in grado di garantire un futuro di sviluppo e di crescita alla comunità metelliana. Alla luce di queste premesse, il coordinamento ha manifestato disponibilità a discutere, redigere e sottoscrivere, insieme alle altre forze politiche presenti in consiglio comunale che non si riconoscono - o che non si riconoscono più - nell'azione di Servalli e del suo esecutivo, un documento per la presentazione della sfiducia nei confronti del primo cittadino.

In pratica viene chiesto agli otto consiglieri di opposizione, che già in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale hanno firmato la mozione, di fermarsi e di condividere un documento ex novo da presentare poi in consiglio comunale. Per sfiduciare il sindaco sono necessari 13 voti, obiettivo che, almeno per il momento, sembra essere lontano, anche perché i due consiglieri di Azione, Franco Manzo e Federico De Filippis, hanno già fatto sapere che non sono disposti a sottoscrivere la mozione di sfiducia.

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Intanto nelle scorse ore i consiglieri comunali della coalizione di centro destra, composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati e Siamo Cavesi, ha fatto affiggere in città un manifesto in cui campeggia il titolo “La città sappia e non dimentichi”, con l’elenco dei consiglieri comunali che hanno votato a favore, contro, o che si sono astenuti o erano assenti al momento del voto, in merito all’ordine del giorno portato in aula lo scorso marzo in cui si chiedeva l’azzeramento della giunta comunale.