Salerno, chiude Soccorso Amico: «Noi sfrattati, non si può essere eroi a oltranza»

Si chiude il contenzioso con l'Asl. Il fondatore Satriano: non c'è stato mai dialogo

L'ormai ex sede di Soccorso Amico
L'ormai ex sede di Soccorso Amico
di Monica Trotta
Sabato 15 Luglio 2023, 04:55 - Ultimo agg. 17 Luglio, 07:12
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Chiude Soccorso Amico, la struttura pioniera nell’emergenza sanitaria, ideata cinquant’anni fa da Pippo Satriano, diventata subito un’eccellenza, che ha operato nella rete dei soccorsi e del trasporto degli infermi. Tutto questo non sarà che un ricordo, una pagina positiva nella sanità salernitana.

È infatti arrivato a conclusione il contenzioso che ha visto contrapposti Asl e Soccorso Amico. Il 3 luglio Soccorso Amico ha dovuto lasciare l’immobile dove ha operato nella sua lunga attività, il Preventorio marino, una ex colonia marina, che si trova in via Leucosia, di proprietà della Asl: è questa la conseguenza dell’accordo transattivo con il quale è terminata la causa civile iniziata nel dicembre del 2022, dopo un ricorso del legale di Soccorso Amico, Pietro Fiordelisi, in risposta alla richiesta di sfratto avanzata dalla Asl. Soccorso Amico ha ricevuto un indennizzo di 170mila euro, mentre la richiesta originaria ammontava a oltre 1.130.000 euro, in considerazione delle importanti spese di ammodernamento dei locali.

Senza la sede, l’attività ha dovuto fermarsi e di quella prestigiosa sigla non resta che la memoria in chi ne ha tratto benefici.

«Fermarsi è stata la cosa più giusta – spiega Pippo Satriano – Non avendo più la sede non si può certo continuare da un’altra parte. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato possibile. Non mi sono mai pentito del lavoro svolto, però non si può essere eroi ad oltranza. Tanta gente ci è stata vicino, ringraziamo tutti. Certo mi sarei aspettato dalla Asl non dico una mano tesa ma almeno un dialogo, che però purtroppo non è mai stato possibile. Non c’è stato neanche il tempo di organizzare per bene dove mettere le suppellettili che erano all’interno della struttura o il materiale sanitario. Molte cose sono state donate ad associazioni del territorio, alcune siamo stati costretti a buttarle via».

Un colpo di spugna, una fine inaspettata per una struttura fiore all’occhiello della sanità salernitana, che ha inventato la telemedicina, ha fatto capire l’importanza di fare rete nell’emergenza, è stata presente nei luoghi dove si sono verificate le principali calamità del nostro paese distinguendosi per competenza e professionalità, si è specializzata in epoca più recente nella formazione del personale. Un lavoro tenace e costante nel tempo frutto dell’impegno di un gruppo di soci fondatori e di tanti volontari.

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Ma la storia è lunga e travagliata. L’ex colonia marina era stata assegnata a Soccorso Amico grazie ad una convenzione della durata iniziale di cinque anni e dietro pagamento di un canone, stipulata con il Comune che ne era l’originario proprietario fino a quando la Regione non ha deciso il trasferimento dei beni che svolgono attività sanitaria (quindi anche il Preventorio), alla Asl. A questa decisione è seguito un lungo contenzioso tra Comune e Asl terminato con una decisione della Corte d’Appello che ha assegnato la struttura alla Asl.

L’ente di via Nizza, non essendoci stata opposizione del Comune, ha deciso di riprendersi la struttura di via Leucosia ed alla fine ci è riuscito. Appena il futuro di Soccorso Amico iniziò ad apparire incerto, arrivarono a Satriano, tra le prime manifestazioni, anche la solidarietà di Al Bano e dello storico Pino Aprile che si precipitarono nella sede di Soccorso Amico per testimoniare amicizia e vicinanza all’amico Pippo, sottolineando la struttura d’eccellenza che Satriano ha saputo creare, «una struttura nata grazie al lavoro disinteressato ed ai sacrifici suoi e dei suoi soci» evidenziando inoltre «l’impegno profuso per la salute delle fasce deboli». In quella palazzina di colore rosso, la Asl aveva deciso di metterci in un primo momento, con i fondi del Pnrr, una casa della comunità, un ospedale di comunità ed una centrale operativa. Ha poi deciso di rivedere i propri piani non sapendo quanto sarebbe durato il contenzioso con Soccorso Amico.

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