Caro lidi, gli operatori balneari
bocciati dal Tar sui canoni

Caro lidi, gli operatori balneari bocciati dal Tar sui canoni
di Mattia A. Carpinelli
Giovedì 29 Maggio 2014, 23:15 - Ultimo agg. 30 Maggio, 10:35
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La Regione segna un punto a suo favore nella battaglia sull’aumento degli addizionali dei canoni demaniali marittimi. I giudici del Tar di Salerno, riuniti ieri in Camera di Consiglio, hanno infatti respinto i due ricorsi - presentati da una quarantina di imprenditori turistici di Capaccio e Positano – con i quali stato chiesto l’annullamento di una serie di delibere, assunte a marzo dalle due amministrazioni comunali, nelle quali si prendeva atto della nuova classificazione delle aree demaniali, dando il via alla riscossione dei relativi ruoli. Un vero e proprio salasso per tanti stabilimenti balneari, lidi e alberghi con aumenti calcolati che possono arrivare anche al 300 per cento per strutture di appena 60 metri quadrati. «Una vera e propria ingiustizia economica e sociale», come scrive l’avvocato Franco Massimo Lanocita nel testo del ricorso, che arriva in un momento di particolare difficoltà per l’economia in generale e, di riflesso, anche per quella turistica. Lo aveva detto ieri il presidente provinciale del Sib, Antonio Civale, che la decisione del Tar, arrivati ormai a pochi giorni dall’avvio ufficiale della stagione estiva, rappresentava un nodo cruciale per il destino di tante attività spesso a conduzione familiare sparse su tutta la costa, da Positano a Sapri. Ora bisognerà leggere le motivazioni per capire come i giudici amministrativi hanno interpretato le richieste dei ricorrenti che, in pratica, hanno sostenuto l’illegittimità dei criteri adottati dalla Regione per classificare le diverse aree demaniali «senza tenere conto di fattori morfologici che – si legge in un passaggio del ricorso – cambiano all’interno dello stesso territorio comunale» rendendo di fatto meno appetibili alcune zone rispetto ad altre.
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