Cava de' Tirreni, sfregiano statua sacra nel cuore della notte: la comunità si ribella

Ignoti hanno distrutto la teca votiva della frazione San Pietro Parte la colletta per sistemarla, si indaga per trovare gli autori

La teca votiva a San Pietro
La teca votiva a San Pietro
di Simona Chiariello
Domenica 21 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13:28
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Hanno infranto il vetro della teca e poi hanno scaraventato a terra, distruggendola, una piccola statua di Gesù. Ancora vandali in città. Questa volta a San Pietro, frazione di Cava de' Tirreni, dove ignoti hanno distrutto la statuetta sacra che, insieme ad altre, in via Di Marino, è curata dalla famiglia Magliano. Una vera e propria tradizione di famiglia che si è tramandata dai nonni fino ai nipoti.

Secondo le testimonianze dei residenti, nella notte tra venerdì e sabato i vandali, complice l’oscurità, hanno prima infranto con un sasso il vetro che chiudeva la teca e poi hanno distrutto la statua, gettandola a terra. Sono stati i residenti ad accorgersi del vile gesto. La mattina seguente, infatti, hanno ritrovato sull’asfalto i frammenti del vetro oltre che parte della statuetta (il viso di Gesù) rigata. Immediata la segnalazione al commissariato di polizia. Gli agenti, diretti dal vicequestore Perrillo, sono giunti sul posto per eseguire i primi rilievi, in attesa della denuncia formale. «È un gesto vergognoso - spiega una delle discendenti della famiglia, Natalia Magliano - hanno vandalizzato una statua di Gesù che stava lì da anni.

Lacurava mio nonno paterno poi mio zio e adesso se ne prende cura mia fratello». Negli anni passati la famiglia, con l’aiuto di altri residenti della frazione, aveva provveduto a rifare tutta la facciata con mattoncini nuovi. 

«Siamo dispiaciuti - dice la donna - perché faceva parte di noi, adornava la strada del paese. Mi hanno già contattata per fare una colletta per sistemare la teca e per la statua del cuore di Gesù». In queste ore nella frazione di San Pietro, nota per il grande spirito di collaborazione e solidarietà, è partita una colletta per ricomprare la statua e riparare i danni. Sul versante delle indagini, come già accaduto per altri atti vandalici, è davvero difficile, se non addirittura impossibile, identificare i responsabili. A quanto si è appreso, dalle testimonianze raccolte, ci sarebbe un primo identikit. Qualcuno avrebbe visto un giovane con una felpa con cappuccio dalla quale si intravedeva la testa rasata. Troppo poco per identificarlo. Ma c’è anche chi, senza neanche sapere chi sia, ha voluto inviargli un messaggio molto chiaro: sotto la teca è apparso un foglio bianco, attaccato al muro, con una frase molto dura contro i presunti vandali: «Distruggere un santo è da bastardi - scrive un anonimo - ricordati di quello che hai fatto adesso, quando morirai si ricorderà lui di te». E non solo, sui social si sono susseguiti i messaggi di sdegno da parte dei residenti di San Pietro ma anche di tanti cavesi che si sono sentiti offesi da un gesto così «vile». E purtroppo non è la prima volta.

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