Erasmus italiano, cosa è? Borse di studio da mille euro a testa per 3.000 ragazzi subito e altri 7.000 l'anno prossimo

Martedì 31 Ottobre 2023, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 09:37 | 2 Minuti di Lettura

Da una facoltà all'altra in Italia

In Italia la manovra del governo Meloni prevede borse di studio per circa 10mila studenti per partecipare al progetto Erasmus: secondo quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, infatti, i fondi (3 milioni nel 2024 e 7 milioni nel 2025) serviranno a erogare borse di studio da «circa 1.000 euro». Tremila studenti il prossimo anno e 7mila in quello successivo potranno quindi ottenere un aiuto per la mobilità tra università italiane. Il contributo sarà esentasse.

L’Erasmus italiano partirà così dal prossimo anno accademico, il 2023-2024, - ha scritto Lorena Loiacono sul Messaggero per offrire l’opportunità agli studenti di scegliere un ateneo da Nord a Sud dove poter frequentare uno o più corsi, con l’obiettivo di scegliere e raggiungere docenti e attività per approfondire argomenti specifici, che non vengono trattati nell’ateneo di provenienza.

Si punta quindi ad un percorso accademico personalizzato, basato sulle necessità dei singoli studenti, per creare una formazione il più ampia possibile.

LA RETE

L’Erasmus nazionale ha già una sua direttiva: ora gli atenei dovranno aderire e creare una sorta di rete, per mettere a disposizione i corsi e comparare i crediti formativi con cui gli studenti torneranno poi a casa. Il tema dei Cfu, i crediti formativi universitari, verrà trattato dai singoli atenei al momento di stringere accordi in rete. Le università dovranno trovare degli accordi tra loro e così, con il tempo e con l’arrivo delle adesioni, aumenterà anche la mobilità in Italia: l’obiettivo infatti è arricchire l’offerta formativa degli studenti anche in maniera interdisciplinare, potenziando l’offerta.

Tutto sarà contenuto nei singoli Regolamenti didattici d’Ateneo. In autunno il progetto sarà quindi pronto e gli studenti potranno iniziare a partire, probabilmente dall’inizio del 2024, sfruttando appunto le sessioni di esame dell’anno accademico che sta per cominciare. Le risorse necessarie verranno stanziate con la prossima legge di bilancio e serviranno a coprire parte delle spese proprio come accade con l’Erasmus internazionale, per il quale però i fondi sono europei. Il ministero dell’Università e della ricerca è al lavoro per organizzare l’avvio del progetto ed ha già avuto diverse interlocuzioni con la Crui, la Conferenza dei rettori, che ha dato parere positivo. I singoli atenei, dunque, sono pronti a partecipare.
«Con l’Erasmus nazionale - spiega la ministra Anna Maria Bernini - gli studenti hanno una possibilità in più di tracciare un nuovo percorso basato, come mai era successo prima, sulle proprie esigenze di studio e di formazione personale. Il risultato sarà un mix unico di competenze utili ad adattarsi alle sfide dinamiche del mondo del lavoro di oggi.

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