Curare il premier Boris Johnson malato di Covid era troppo stressante e assolutamente poco remunerativo. Ha deciso per questo motivo di lasciare il suo lavoro Jenny McGee, l'infermiera che lo scorso anno curò il premier britannico ricoverato in terapia intensiva a causa del Covid. La McGee spiega che il personale del Servizio sanitario nazionale (Nhs) non riceve «il rispetto e lo stipendio che meritiamo». Nel nuovo servizio di Channel 4, 'The Year Britain Stopped', l'infermiera racconta l'esperienza di un anno di pandemia. «Ci siamo messi in prima linea e abbiamo lavorato in maniera incredibilmente dura, si è parlato tanto di come siamo tutti eroi e cose del genere, ma allo stesso tempo non sono sicura se ce la faccio - ha spiegato l'infermiera - Ne ho avuto abbastanza. E così mi sono dimessa», ha detto.
“We’re not getting the respect or pay we deserve. I’m sick of it. So I’ve handed in my resignation.”
How awful. @borisjohnson's ICU nurse, Jenny McGee, is so disillusioned she's just quit the NHS.
This govt doesn't 'love' the NHS - it's destroying us 😔https://t.co/nq5nmZ2nkh— Rachel Clarke (@doctor_oxford) May 18, 2021
Le difese di Johnson
Dopo le critiche della McGee, che sembrano avere per bersaglio l'aumento dell'1% dello stipendio proposto dal governo, un portavoce del premier Johnson ha affermato che il governo farà «tutto quanto» il possibile «per sostenere» gli infermieri, rimandando la palla nel campo del ministero del Tesoro, che puntava invece ad un congelamento degli stipendi per il personale sanitario.